Da Romeo e Giulietta a Via col vento recitati in vernacolo

Applaudito spettacolo nella basilica di Santa Maria di Campagna con gli allievi della scuola di dialetto intitolata a Luigi Paraboschi

L’Ottobre francescano (inserito nel programma delle Celebrazioni dei 500 anni di Santa Maria di Campagna, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza) a cura della Famiglia piasinteina – dopo le conferenze dell’arch. Manrico Bissi e del prof. Roberto Laurenzano – si è concluso con l’applaudito spettacolo “Vurumas bein”, monologhi, poesie e racconti con la scuola di dialetto Luigi Paraboschi (supportata da qualche interprete più esperto), che si è tenuto nella splendida cornice della Basilica di piazzale delle Crociate.

Dopo il saluto del razdur della Famiglia Danilo Anelli, che ha ringraziato la Banca per il costante sostegno, il programma della serata, all’insegna dell’amore, è stato presentato, rigorosamente in dialetto, da Cesare Ometti, ideatore e regista del variegato spettacolo, iniziato con musiche medievali e proseguito con la recitazione di poesie a più voci di Bearesi e Carella. Dopo l’esecuzione della piacevole canzone “Romeo e Giuditta” di Mario Schiavi (anche chitarrista), sono stati presentati brani classici tradotti in vernacolo: la scena del balcone da Romeo e Giulietta; testi tratti da Dante, Petrarca, dal Cyrano de Bergerac, fino a “Il bacio” di Achille Campanile e al cinema con “Via col vento” (molto efficace la traduzione dialettale a ditt la vritta, am n’infrega gnint). Il programma è proseguito con Al pascadur (“Il pescatore” di De Andrè) e con una carrellata di poesie scritte e recitate dagli allievi (tra i quali il presidente dell’Ordine dei Medici Mauro Gandolfini) e da Anna Botti. Gran finale affidato invece al “Cantico delle creature”.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome