Dalla minoranza del consiglio comunale di Piacenza “cartellino giallo” alla presidente Paola Gazzolo

La cancellazione del consiglio comunale odierno, originariamente deciso fra i capigruppo, scatena l'opposizione che non si sente garantita. Si potrebbe arrivare ad una richiesta di revoca

Mutuando la gamma cromatica tipica di un campo da calcio è come se questo pomeriggio la minoranza del consiglio comunale di Piacenza avesse estratto un cartellino giallo nei confronti del presidente dello stesso consiglio Paola Gazzolo, esponente del PD, ex assessore regionale, chiamata lo scorso giugno a guidare l’aula di palazzo Mercanti.

Un ruolo, lo ricordiamo, retribuito ed un lavoro a tempo pieno che dovrebbe garantire la gestione imparziale del consiglio comunale cosa che, secondo le pesanti accuse lanciate oggi dalla minoranza, non avverrebbe.

A sostenerlo, per una volta dalla stessa parte della barricata, c’erano il centro destra di Fratelli d’Italia, della Lega, della Lista Barbieri  e la sinistra di Alternativa per Piacenza. E non è cosa quotidiana vedere i consiglieri Stefano Cugini e Luigi Rabuffi concordare su tutta la linea con Patrizia Barbieri, Sara Soresi, Luca Zandonella, Nicola Domeneghetti. Ad accomunarli c’è la protesta per il funzionamento del consiglio comunale e soprattutto per la gestione Gazzolo a cui è stato addossata la colpa di “aver  leso il ruolo di garanzia ed equidistanza” che spetterebbero al presidente  del consiglio comunale.

In apertura Stefano Cugini ha ricordato come vi siano fermi al palo 53 atti fra interpellanze, interrogazioni, risoluzioni, mozioni, molti dei quali risalenti addirittura allo scorso luglio.

Proprio per smaltire questa mole di atti consigliari che restano in attesa di risposta (ad esempio da parte degli assessori) nella riunione dei capigruppo era stato inizialmente deciso di tenere due consigli comunali uno il 6 febbraio ed uno il 13 febbraio, in modo da riuscire a discutere un numero congruo di argomenti fin qui non trattati.

Improvvisamente il consiglio che avrebbe dovuto tenersi oggi è stato cancellato con una decisione che la minoranza ritiene unilaterale e non rispettosa delle decisioni prese precedentemente.

L’ex sindaco Barbieri ha spiegato come si sarebbero svolti i fatti ed ha sottolineato come « non siamo qui oggi né a fare degli spettacolini né a fare delle questioni di carattere politico. Noi siamo qui per una situazione di carattere concettuale oggettivo: nelle riunioni dei capogruppo ci sono dei grossi problemi che noi riscontriamo e che riteniamo lesivi del nostro diritto di svolgere il ruolo di consigliere di minoranza, di consiglieri di opposizione. Vediamo mortificato il mandato che i cittadini ci hanno conferito».

La Barbieri ha ad esempio ricordato come su tematiche strategiche come piazza Cittadella e Terre Padane siano stati depositati a luglio degli atti ispettivi ma ad oggi l’assessore Fantini non abbia ancora dato in aula alcuna risposta.

E’ stato spiegato che la conferenza stampa di oggi non fosse ancora l’annuncio di un atto formale di sfiducia nei confronti di Paola Gazzolo, ritenuta troppo allineata alle esigenze della giunta e poco a quelle del consiglio che presiede, ma l’esternazione di un problema serio che si spera possa trovare soluzione.

Il consigliere Sara Soresi di Fratelli d’Italia ha però spiegato che se nulla dovesse cambiare potrebbe partire un’azione di revoca nei confronti di Paola Gazzolo (almeno da parte del suo gruppo).

Per far partire la procedura sarebbe necessario il voto di un terzo dei consiglieri comunali, numero non impossibile da raggiungere, visto che anche in seno alla stessa maggioranza ci sarebbe qualche malumore nei confronti della presidente Gazzolo.

L’altra strada, tutta in salita, sarebbe quella di coinvolgere il prefetto ritenendo vi siano “vizi che incidano sull’effettivo e regolare esercizio delle peculiari funzioni dei consiglieri.

Insomma non è escluso che in futuro le minoranze, a situazione invariata, possano decidere di estrarre un nuovo cartellino, questa volta rosso.

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