Dall’Inghilterra a Piacenza per studiare l’utilizzo del farmaco monodose

Il modello piacentino dell’utilizzo del farmaco monodose all’attenzione della Sanità inglese. Nei giorni scorsi l’Azienda Usl di Piacenza ha ospitato la visita di un alto funzionario del National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale del Regno Unito.

Keith Ridge, Chief pharmaceiutical officer, è stato accolto dal direttore generale Paola Bardasi e dal direttore sanitario Andrea Magnacavallo. Il medico inglese era accompagnato dallo staff dell’azienda piacentina Deenova, fornitore dell’Ausl nell’applicazione del sistema, già diffuso in molti Paesi europei. Obiettivo dell’incontro è stato quello di osservare dal vivo il funzionamento del complesso sistema di automazione e robotica in uso da alcuni anni presso diversi reparti dell’azienda.

Si tratta di processo di prescrizione informatizzata dei farmaci e di gestione della terapia con l’obiettivo di raggiungere la completa tracciabilità e un abbattimento importante degli errori. Le prescrizioni farmacologiche dei medici, infatti, arrivano direttamente per via informatica agli infermieri; questi ultimi le preparano con l’aiuto di un armadio robotizzato, che raccoglie i vari farmaci prescritti e confezionati in monodose che vengono poi somministrati ai pazienti.

La corretta associazione terapia-paziente viene verificata tramite i codice a barre per la lettura ottica presenti sia sulle confezioni monodose che sul bracciale elettronico che identifica il paziente. Si tratta di un grande passo in avanti in tema di abbattimento del rischio clinico legato ad errate somministrazioni e di razionalizzazione dei costi afferma il direttore sanitario aziendale.
Il professor Ridge, importante riferimento della sanità inglese per il settore farmaceutico, si è mostrato estremamente  interessato al modello piacentino. La visita è stata una importante occasione di confronto con varie figure di spicco dell’Azienda, fra cui la dottoressa Simonetta Radici, direttore del dipartimento farmaceutico. Nel pomeriggio è stato poi accolto in Medicina dal dottor Davide Imberti e dalla coordinatrice Silvia Ghelfi, per una dimostrazione pratica del modello.

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