Danni nubifragio. Tagliaferri (FdI): “La Regione aiuti agricoltori ed ambulanti”

La consigliera Sara Soresi lancia invece un appello al Comune, quello di rimborsare agli ambulanti il costo pagato per il posteggio sul Facsal

Perché a Piacenza ieri non è stato diramato in via preventiva alcun comunicato circa l’arrivo di forti temporali con le conseguenti bombe d’acqua, così come quando è stato segnalato in anticipo l’arrivo del forte caldo?

A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come “ieri, 4 luglio, erano da poco passate le 18, quando un violento temporale si è abbattuto su Piacenza. Una vera e propria bomba d’acqua accompagnata da forti raffiche di vento (tra gli 80 e i 90 km/h) che hanno sradicato ombrelloni e coperture delle bancarelle presenti su per la fiera di Sant’Antonino. Purtroppo, la violentissima ondata di maltempo ha causato anche una vittima vicino a Besenzone, in località Boceto Inferiore. Si tratta di un uomo rimasto schiacciato, all’interno di una stalla di un’azienda agricola, da un muro che gli è crollato addosso sotto la forza della tromba d’aria”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se intenda aiutare economicamente gli agricoltori e gli ambulanti danneggiati dal maltempo e farsi carico dei danni ambientali ed economici subiti dalle imprese sul territorio nonché se intenda approfondire le cause degli ingenti danni all’ospedale di Fiorenzuola d’Arda, dove si sono staccate vaste porzioni del controsoffitto in lamiera del porticato esterno e la copertura si è sbriciolata con sospetta facilità, considerato che si tratta di un edificio di recentissima costruzione”.

Sul tema interviene anche la consigliera comunale piacentina Sara Soresi (anche lei di Fratelli d’Italia) che rivolge un appello alla nuova amministrazione comunale, quello di rimborsare gli ambulanti di quanto speso per il posteggio sul Facsal.

“Dopo questi due anni difficilissimi per i nostri commercianti ed ambulanti, caratterizzati da chiusure a singhiozzo, ristori insufficienti e, in generale, da una netta diminuzione della clientela nonché delle opportunità di guadagno (come fiere, mercati ecc.), la Fiera di Sant’Antonino sembrava potesse essere l’occasione per un ritorno alla normalità e, da un punto di vista economico, per una prima boccata d’ossigeno. 

La sciagura che ha colpito il territorio piacentino, però, ha rappresentato un nuovo colpo per gli ambulanti i quali, oltre al mancato guadagno, hanno subito, in gran numero, danni ingentissimi alle attrezzature con le quale svolgono quotidianamente il proprio lavoro.

Al netto dello stupore e dello sconforto per la totale assenza di allerte meteo ed al netto di qualsivoglia considerazione circa la possibilità di arginare i danni imponendo lo sgombero immediato dei mercati (quanto meno a seguito delle notizie provenienti dalla vicina città di Pavia), credo sarebbe opportuno prevedere un rimborso di quanto gli operatori hanno corrisposto al Comune di Piacenza a titolo di canone unico.

Per l’esposizione dei banchi e della merce, infatti, gli ambulanti hanno dovuto versare una somma (anche considerevole) a titolo di canone unico e “una tantum” per la fornitura di energia elettrica, come sempre avviene in occasione della Fiera di Sant’Antonino.

In considerazione di quanto accaduto, e per di più in considerazione di questi ultimi due anni così difficili anche per il commercio, penso rappresenterebbe un buon segnale di empatia e vicinanza nei confronti dei cittadini quello di prevedere il rimborso almeno parziale di quanto corrisposto a titolo di canone unico, nonché il rimborso totale di quanto versato per l’energia elettrica (fondamentalmente non utilizzata).

Se è vero, infatti, che la tempesta ha colpito la Fiera nel tardo pomeriggio, è vero anche che, tradizionalmente, sono proprio le ore serali, ossia le più fresche, quelle di maggiore affluenza e, conseguentemente, di maggior guadagno.

Auspico che la nuova Amministrazione Comunale possa prendere in considerazione questo piccolo suggerimento che ben potrebbe aiutare – non solo economicamente, ma anche moralmente – i commercianti coinvolti nel disastro di ieri”.

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