Il sogno da direttore d’orchestra di Davide Tramontano, con una sua composizione già a Bruxelles

Davide Tramontano e il suo sogno da direttore d'orchestra sbarcano a Bruxelles
Davide Tramontano

Quando si dice, “di questo ragazzo ne sentiremo parlare”. Ecco, di Davide Tramontano ne sentiremo senz’altro parlare in futuro. Giovane piacentino dai modi di un altro tempo, Davide racconta la sua esperienza di ragazzo 19enne iscritto a Filosofia e già lanciato nell’olimpo della direzione d’orchestra. Con un sogno: “Dirigere la tetralogia wagneriana”, di cui tutti hanno sentito almeno una volta “La Valchiria”, secondo dei quattro drammi.

Nella vita Davide riconosce che l’altro amore, oltre a filosofia e musica, è per la sua ragazza. “Lei stà facendo la magistrale in Lingue alla Cattolica di Milano. Ci accomuna molto l’amore per la musica. Ci siamo conosciuti all’Arena di Verona e spesso siamo andati a La Scala”.

Come nasce il connubio tra filosofia e musica? 

Ci sono tantissimi collegamenti. Il compositore non si può limitare allo spazio musicale, deve essere una persona di una vasta cultura, che conosca tutti gli ambiti artistici, come la poesia e la letteratura. Il connubio è intrinseco, infatti ci sono tantissimi compositori che hanno messo in musica opere filosofiche, come Mahler che mise in musica una parte di Così parlò Zarathustra di Nietzsche.

Quando hai cominciato ad avvicinarti alla musica e alla composizione d’orchestra? 

Ho cominciato a prendere le prime lezioni di pianoforte quando avevo 10 anni, e ho continuato a prendere lezioni da privato per circa 5 anni, quando decisi di iscrivermi al Conservatorio. Un’età piuttosto tarda, però ci ho voluto provare. In questi anni in cui presi lezioni da privati ragionavo spesso su come poter modificare la musica che stavo suonando, cercando di dare un’altra espressività. Tant’è vero che a 12 anni trascrissi per pianoforte un brano per organo di Bach

Che ambiente hai trovato in Conservatorio?

Avendo avuto modo di approfondire la storia della musica e alcuni compositori da privato, avevo già un mio gusto musicale. Ero contento di essere in un posto dove trovavo miei pari, è stata proprio una bella esperienza, tutti conoscono tutti, poi ovviamente c’è chi è più competitivo rispetto a quell’altro. Però credo che se veramente ami quello che stai facendo, ami la musica, ti fai scivolare addosso tutto, proprio in funzione di qualcosa di più grande, qualcosa di bello. Qualcosa che può diventare il tuo futuro.

E il tuo di futuro?  

Intanto voglio finire la laurea triennale in composizione, iniziare la magistrale, ma sicuramente iscrivermi poi a una Laurea in direzione d’orchestra.

Hai già avuto esperienze all’estero?  

A fine settembre ho preso a Bruxelles alcune lezioni da Nelson Delle-Vigne Fabbri, uno dei maggiori insegnanti di pianoforte a livello mondiale, per tanto tempo ha insegnato al Conservatorio di Parigi. Li ho suonato un brano di Lizst e poi gli ho sottoposto la mia musica, e mi ha fatto i complimenti. Tanto che un  suo allievo ha deciso di eseguire un mio brano, un Lied su testi di Nieztsche a Bruxelles. Entro l’anno verrà eseguito.

Il 5 aprile prossimo potrete sentire Davide dal vivo all’Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano, per Gli Amici del Romagnosi.

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