Non una di Meno nelle piazze italiane domani contro il DDL Pillon

A Piacenza dalle 15.30 appuntamento in Piazza Duomo

Non una di Meno nelle piazze itaòiane contro il ddl Pillon

Non una di Meno scende in piazza domani contro il DDL Pillon, che intende riformare “affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”.

Pillon, già organizzatore del Family Day e di professione “mediatore familiare”, è noto per le sue posizioni contro unioni civili, teorie gender e aborto, e da noi è ormai celeberrima la sua partecipazione al convegno sull’ “Erba della morte”. Le voci contro questo provvedimento non sono tardate a manifestarsi, per quella che potrebbe essere la prima vera manifestazione popolare contro un provvedimento del Governo gialloverde, in concomitanza con la manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza (o “decreto Salvini”). Nella nostra città manifesteranno dalle 15.30 in Piazza Duomo Associazione “La Città delle Donne” Telefono Rosa Piacenza, Agedo Milano, Amnesty International Piacenza, Arci Piacenza, Cgil Piacenza, Famiglie Arcobaleno Piacenza, ANPI Piacenza e L’Atomo Arcigay Piacenza.

La mobilitazione generale lanciata da D.i.Re., – si legge -la rete nazionale dei centri antiviolenza, chiedeva il coinvolgimento della società civile, del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, ordini professionali e sindacati e di tutti quei cittadini che ritenessero urgente in questa complessa fase politica ripristinare la piena agibilità democratica e contrastare la crescente negazione dei diritti e delle libertà a partire dalla libertà delle donne.
Non Una Di Meno Nazionale ha risposto subito e l’Assemblea di Piacenza sarà in Piazza Duomo sabato 10 novembre dalle 15.30 con un banchetto per chiedere il ritiro senza condizioni del Disegno di legge Pillon, che rischia di trasformare la separazione e l’affido in un campo di battaglia permanente.

Il Disegno di legge Pillon vuole svuotare di efficacia l’istituto del divorzio e viola apertamente numerose disposizioni tra cui quelle della Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia e quindi Legge del nostro Paese.
Offre un modello di società fondato sulla famiglia patriarcale cercando di assicurarla attraverso l’intervento dello Stato, attaccando direttamente l’autodeterminazione delle donne che la mettono in questione.
Si presenta così come un violento strumento di disciplinamento e di imposizione di ruoli e gerarchie di genere, mirante a contrastare qualsiasi idea di relazione che rifiuti il modello patriarcale.
Il Disegno di Legge riconduce le «responsabilità genitoriali» alla sola famiglia eterosessuale mononucleare, modellando sul contratto matrimoniale e su vincoli «di sangue» l’unica forma legittima di relazione fondativa dei legami sociali, laddove nei fatti le pratiche di convivenza, crescita di figli e scelta di non averne, vanno già oltre contraddicendo apertamente questo modello.

Non vogliamo la mediazione familiare obbligatoria e a pagamento, non vogliamo che il tempo da passare con figli e figlie venga spartito secondo un piano genitoriale redatto da un mediatore familiare, non vogliamo che venga abolito l’assegno di mantenimento, non vogliamo uno Stato che non tuteli in caso di violenza domestica.
Il 10 novembre porteremo ancora una volta in piazza il nostro stato di agitazione permanente, che è una continua lotta di liberazione.

Ci saremo con la forza globale delle donne e delle soggettività LGBTQI+ che, contro tutti gli ostacoli e in ogni parte del mondo, rifiutano la violenza domestica e l’oppressione familiare e praticano la libertà sessuale contro i ruoli e le gerarchie di genere.

Ci saremo per rivendicare la nostra libertà di scegliere come e con chi avere relazioni, essere o non essere genitori, convivere, nella piena possibilità di autodeterminarci e autogestire i nostri affetti e l’organizzazione dei nostri tempi di vita.

Ci saremo, e sarà soltanto un altro passo della nostra agitazione permanente, verso la manifestazione nazionale del 24 novembre e lo sciopero femminista globale dell’8 marzo. La parola d’ordine Non una di meno!
 Il nostro grido di liberazione, una scintilla globale che in ogni parte del mondo accende un fuoco di insubordinazione.

Non Una Di Meno – Piacenza

Aderiscono:
Associazione “La Città delle Donne” Telefono Rosa Piacenza
Agedo Milano
ANPI Comitato provinciale di Piacenza  

Amnesty International Piacenza
Arci Piacenza
Cgil Piacenza
Famiglie Arcobaleno Piacenza
L’Atomo Arcigay Piacenza

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