Dura presa di posizione del sindacato Gilda: “La Prefettura di Piacenza umilia i docenti”

Nella giornata di ieri la prefettura di piacenza aveva dato notizia della convocazione di una riunione per «analizzare l’andamento locale dell’epidemia nonché le difficoltà e le istanze provenienti dal territorio, anche in ragione dell’andamento della curva dei contagi» decisa di concerto con il direttore generale dell’Ausl, con il presidente della Provincia e con i sindaci a capo dei Distretti Sanitari. «Alla riunione – si legge in un comunicato – sono stati invitati, fra gli altri, i dirigenti scolastici, le associazioni di genitori e la consulta provinciale degli studenti».

Non compaiono invece fra i convocati i lavoratori del comparto, né insegnanti né personale amministrativo che pure hanno un ruolo diretto di grande importanza nella quotidianità della scuola. Una scelta, la loro “esclusione” che viene giudicata gravissima da Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma che ha diffuso un duro comunicato stampa.

«La Prefettura di Piacenza continua a discutere di questioni scolastiche eludendo il coinvolgimento delle legittime rappresentanze degli insegnanti: ci giunge notizia della convocazione di un tavolo relativo all’emergenza Covid al quale viene invitata una singola categoria di dipendenti assai minoritaria del settore, i dirigenti scolastici, si tratta di soggetti che non hanno titolo a parlare a nome di docenti e altro personale scolastico, almeno la Gilda degli Insegnanti non ha dato loro alcuna delega a farlo. Parlare di scuola senza gli insegnanti è contro ogni logica, addirittura si vuole sottolineare questa esclusione invitando rappresentanze di genitori e studenti. Una chiara scelta mortificante che tende a non rispettare i corpi rappresentativi legalmente espressi dal corpo docente e dal restante personale scolastico. La Prefettura è l’organo che rappresenta il governo sul territorio, comportandosi così attua una chiara ed evidente indicazione politica (ascrivibile ai partiti dell’attuale maggioranza di governo) finalizzata a mortificare e umiliare il corpo docente».

Salvatore Pizzo , a tal proposito ricorda ancora una volta:  «Tra qualche mese si voterà in vari comuni, in tale occasione gli insegnanti e le loro famiglie potrebbero ricordarsi di questi comportamenti imputabili ai partiti politici».

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