Elezioni del 25 settembre: a Piacenza resterà probabilmente un solo deputato

La riforma costituzionale che ha ridotto i parlamentari rischia di “falcidiare” il numero di rappresentanti del nostro territorio a Roma

Senato

Alle prossime elezioni politiche indette per il 25 settembre Piacenza rischia di avere una rappresentanza parlamentare ridotta al lumicino e lontanissima da quella attuale che vedeva l’on. Tommaso Foti (FdI), l’on. Elena Murelli (Lega) ed il senatore Pietro Pisani (Lega) (oltre a Pierluigi Bersani e Paola De Micheli non eletti però nella nostra provincia).

In base alla legge costituzionale approvata nel 2019 già al prossimo turno da 630 deputati si passerà a 400, mentre i senatori scenderanno da 315 a 200. Questo ha comportato anche di dover ridisegnare i collegi elettorali come ben esemplifica la mappa elaborata dalla Banca di Piacenza e che riportiamo qui sotto.

Se tutto andrà bene dunque Piacenza riuscirà ad avere un deputato, quello eletto nel nuovo collegio uninominale della Camera che comprende l’intera Provincia di Piacenza con l’aggiunta di una porzione consistente della provincia di Parma (i comuni di Busseto, Fidenza Fontanellato, Pellegrino Parmense, Polesine,  Zibello, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, Soragna).

Difficilmente invece la nostra provincia riuscirà ad ottenere rappresentanti nel collegio plurinominale Emilia-Romagna che comprenderà la provincia di Piacenza, la provincia di Parma e gran parte di quella di Reggio Emilia. Difficile anche che nell’ambito degli accordi fra le segreterie provinciali dei partiti al nostro territorio tocchi un senatore visto che il collegio uninominale per il Senato comprenderà  le intere province di Piacenza e Parma e la porzione settentrionale della provincia di Reggio-Emilia, mentre il collegio plurinominale sarà ancora più esteso e includerà le intere province di Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, larga parte della provincia di Modena e due Comuni della Città Metropolitana di Bologna (Gaggio Montano e Lizzano in Belvedere).

A fronte di un risparmio assolutamente irrisorio nell’ambito dei costi dello Stato è quasi certo che le istanze dei territori faranno ancora più fatica di oggi ad essere ascoltate nei palazzi romani e Piacenza, in particolare, ancora una volta sarà sfavorita nelle logiche di “spartizione” dei seggi a favore delle vicine province che storicamente contano e pesano assai di più all’interno delle segreterie dei partiti.

 

 

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