Emilia Romagna di nuovo in fascia arancione

L'ordinanza sarà firmata in serata dal ministro Speranza ed entrerà in vigore domenica 10 gennaio

La nostra regione finisce nuovamente in fascia arancione (da domenica 10 gennaio) insieme a Lombardia, Veneto, Calabria e Sicilia. E’ questa la decisione presa dal ministro della Salute Speranza ed ufficializzata attraverso un’ordinanza. In Emilia Romagna (1.05), Lombardia (1.27) e Calabria (1.14) e Sicilia (1.04) l’indice Rt è superiore a 1, mentre in Veneto è a 0,97.

Tutte le altre regioni saranno invece gialle e nessuna rossa.

A pagare ancora una volta il prezzo di questa decisione saranno soprattutto bar e ristoranti che dovranno restare chiusi offrendo solo il servizio di asporto.

Aperti i negozi.

I centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi.

Palestre, piscine e centri sportivi restano chiusi.

E’ vietato spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, tranne “comprovate esigenze” (lavoro, salute, emergenze, accompagnamento figli a scuola).

In tutta Italia resta il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5 del mattino.

Notizia in aggiornamento

Intanto incominciano ad arrivare le prime reazioni politiche

Tagliaferri (Fdi): Bonaccini critica pranzi di Natale, ma fu lui a imporre a Conte le deroghe

Prima delle vacanze estive – scrive Tagliaferri, consigliere regionale FdI – il Presidente Bonaccini era in prima linea a far pressione sul governo per chiedere deroghe alle norme antiCoronavirus. L’obiettivo? Permettere, ci spiegava il Presidente, alle famiglie di incontrarsi. Oggi, con i contagi in aumento e la Regione che va in zona arancione, Bonaccini grida allo scandalo: “E’ colpa di chi ha fatto pranzi e cene”, tuona rivolto ai poveri emiliano-romagnoli rei, semplicemente, di aver seguito i suoi consigli. E’ da quasi un anno che va avanti questa ricerca ossessiva del consenso immediato: a marzo scorso strali contro chi chiedeva solo di camminare in solitaria per le vie deserte della città, in luglio e agosto il tana libera tutti: discoteche e pub aperti, fiumi di soldi regionali per promuovere le vacanze in Riviera e l’autodromo di Imola. Poi di nuovo il “tutti a casa”, salvo, sotto Natale, imporre al Governo una riduzione delle norme per permettere pranzi e cene. E ora, con i contagi che aumentano, di nuovo dito puntato contro i poveri cittadini. Presidente, lo vuole capire che i cittadini, semplicemente, applicano le norme che i legislatori fanno: se sapete produrre un caotico semaforo dove non si capisce più nulla la colpa è solo vostra, non dei cittadini. Assumetevi le vostre responsabilità e smettete di insultare chi non ce la fa più”.

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