Enpa: “Il lupo incolpato senza prove”

Secondo la sezione di Piacenza dell'Ente Nazionale Protezione Animali, è in corso una campagna diffamatoria nei confronti di questa razza che è protetta a livello nazionale ed europeo

La sezione di Piacenza dell’Ente Nazionale Protezione Animali, attraverso il suo commissario Michela Bravaccini interviene sul tema dei lupi nelle nostre campagne e montagne dopo alcuni interventi degli ultimi giorni in cui si parlava di attacchi a greggi di pecore  e della presenza di questi animali troppo vicino ai centri abitati.

«È stato dato ampio risalto  – scrive Enpa – nelle ultime settimane a presunti attacchi di lupi nei confronti di cani impiegati nell’attività venatoria (caccia al cinghiale),  animali da allevamento fino ad arrivare all’apoteosi della fantascienza dove si imputa al lupo la colpa della drastica diminuzione di cinghiali e caprioli- è loro predatore naturale. Bisogna essere molto cauti ad instillare paura e timore attraverso i media, le persone non abituate ad interagire con gli animali selvatici potrebbero farsi idee sbagliate ed agire di conseguenza».

«Il lupo – continua la nota – è un animale protetto dalle Leggi di Stato. La Regione Emilia Romagna  completamente consapevole di ciò e del fatto che il lupo potrebbe avere effetti negativi sulla zootecnia ha previsto la possibilità di indennizzi, come si legge nella L.R. 27 del 2000 all’art.26 com1. Al fine di tutelare il patrimonio zootecnico la Regione riconosce agli imprenditori agricoli un indennizzo per le perdite di capi di bestiame causati dai cani randagi o inselvatichiti o da altri animali predatori se accertate dall’azienda ASL competente per territorio». 

«Malgrado questa possibilità – secondo Enpa – non si fa cenno a ciò nelle dichiarazioni di chi paventa danni da lupo. E’ stata interpellata l’Asl?  Provare che è stato questo animale ha provocare il danno – e quindi ottenere il risarcimento – non è così difficile, le tracce sul terreno ma soprattutto gli escrementi nelle immediate vicinanze possono determinare senza ombra di dubbio non solo la presenza di lupi ma anche quello  di cui si sono cibati. Questo però come dice la legge può essere fatto se ovviamente viene chiamato un veterinario dell’ASL che a sua volta potrebbe avvalersi di altri esperti».

A giudizio dell’Ente Nazionale Protezione Animali «quindi la certezza che l’attacco venga da un lupo è solo ed esclusivamente un parere, molte volte di parte. A riprova di questo vi è l’ultima sconcertante accusa fatta ai lupi, ovvero di aver diminuito drasticamente la presenza di cinghiali e caprioli (per cibarsene) in determinati territori, tanto da danneggiare l’attività venatoria che da indotto economico (?) ad alcuni Comuni montani».

«Qualcuno – conclude Enpa – deve fare pace con se stesso: o  sono animali abitualmente oggetto di caccia di selezione tutto l’anno in quanto il numero sopraelevato danneggia  seriamente le colture agricole (fonte reg. E.R.) e presentano un pericolo per la circolazione stradale, un pericolo per chi si avventura nei boschi con  mountain bike o per  escursioni oppure No. Uno degli effetti positivi della presenza dei lupi anche se molto fievole, rispetto all’enormità del territorio montano della nostra provincia è proprio quella di predare cinghiali e caprioli  abbassando sensibilmente il numero in modo naturale e sicuramente più normale di una fucilata.  Quest’ultima accusa proveniente dal mondo venatorio fa ben capire che non vi è alcuna neutralità in certi pareri ma solo interessi di parte. Noi di ENPA non abbiamo paura di dire che non siamo assolutamente neutrali,  noi stiamo con il  Lupo e con le Leggi che lo proteggono».

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