Europa Verde Piacenza: “Guardia medica montana venga tutelata, per il bene del suo territorio”

Nonostante le giustificazioni fornite a più riprese da Luca Baldino, direttore generale, la scelta dell’Ausl di eliminare le guradie mediche di Ottone e Ferriere (temporaneamente a suo dire) non convince quasi nessuno. Al coro di no si aggiunge il Gruppo Europa Verde Piacenza, attraverso un comunicato.

“La recente decisione dell’Ausl di Piacenza di cancellare i servizi di guardia medica (continuità assistenziale) nei territori di Ferriere (Alta Valnure) e Ottone (Alta Valtrebbia) ha colpito il gruppo piacentino di Europa Verde. Le guardie mediche in questione verranno accorpate a quelle esistenti di Bettola (per Ferriere, 27 km di distanza dal capoluogo montano, non considerando le frazioni) e Bobbio (per Ottone, 29 km dal capoluogo montano). Gli strascichi di questa decisione si vedono anche in una petizione online su Change.org “NO alla chiusura delle guardie mediche di Ferriere e Ottone”, che conta al momento in cui si scrive circa 3700 firme. I presìdi montani devono essere salvaguardati, si tratta di servizi fondamentali per la salvaguardia della salute della persona, ci batteremo per questo.  È una battaglia anche nei confronti del suo ripopolamento.

La decisione ha origini lontane, quasi sistematiche nel nostro Paese. In Italia mancano circa 4mila medici e 10mila infermieri di Pronto soccorso e 118, i concorsi dedicati a questi specialisti sono andati deserti in tutte le regioni, si è inoltre registrato il 18% di abbandoni di studenti nel 2020/21.

Le nuove leve scappano da questo settore, dove condizioni di lavoro  e compensi non vanno a braccetto. E questo abbiamo avuto modo di vederlo anche nella nostra provincia, dove manca il 30% tra medici e infermieri e abbiamo assistito recentemente a uno loro sciopero. E questo ha ripercussioni sulla medicina territoriale.  

Il direttore generale dell’Ausl Baldino a più riprese, anche in consiglio comunale, ha specificato di voler potenziare la rete sanitaria territoriale, ma nei fatti si sta smentendo. Pensiamo al nuovo Ospedale dimenticando la provincia e chi la abita.

Quest’anno è stato aumentato il numero chiuso per gli studenti di medicina ma non sarà sufficiente per coprire i posti vuoti e soprattutto ne avremo la disponibilità solo fra molti anni. In realtà non si può aumentare granchè il numero degli studenti in medicina perché non ci sono ancora le Università in grado di ospitarli e di formarli adeguatamente. Infatti da qui la scelta di diluire le scuole di medicina, parte delle Università, in tante città (come in questo caso Piacenza) quindi bisogna sottolineare il problema che uno studente qui a Piacenza non riesca a trovare neppure un appoggio temporaneo.

La soluzione non può essere solo quella di tagliare i servizi, quindi come Europa Verde chiediamo un cambio di rotta, un livello di assistenza adeguato, salari di pari passo con l’attività svolta. Se non possiamo sopperire alla carenza di medici possiamo però organizzare dei servizi di volontariato per facilitare gli spostamenti verso/da i luoghi in cui è presente il servizio richiesto (es. Guardia medica), attivare un centralino telefonico (attivo negli orari del servizio di continuità assistenziale) che possa guidare il cittadino che chiama e, in caso di necessità di farmaci con prescrizione medica, potrebbe contattare direttamente la farmacia inviando la ricetta per eventuali farmaci necessari per non far degenerare la situazione del paziente. Vogliamo preservare la montagna anche perché possa essere vissuta, non abbandonata”. 

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