Festeggiato il 75° anniversario della filiale di Pontedellolio della Banca di Piacenza

Sottolineato dai presidenti Nenna e Sforza il ruolo dell’Istituto di credito sul territorio «Quando gli altri chiudono, interveniamo per garantire un servizio alla comunità»

La Banca di Piacenza, dopo Carpaneto, ha festeggiato anche a Pontedellolio il 75° anniversario dell’apertura – avvenuta nel 1946 – della Filiale ora in Piazza I Maggio. Erano presenti i presidenti Giuseppe Nenna e Corrado Sforza Fogliani, il condirettore Pietro Coppelli e il vicedirettore Pietro Boselli. Gli ospiti sono stati accolti dal direttore della Filiale Giovanni Scagnelli, da dipendenti e clienti e dai componenti del Comitato di credito Filippo Gennari ed Emilio Lavezzi; presenti anche il sindaco Alessandro Chiesa con il vicesindaco Fabio Callegari e l’assessore Daria Nizzi, il comandante della locale stazione dei Carabinieri Gabriele Renna, la preside dell’Istituto scolastico comprensivo Carla Busconi, i parroci don Mauro Bianchi (Pontedellolio) e don Luigi Carini (Carmiano).

«Alla nostra Banca – ha sottolineato il presidente del Cda Nenna – fa piacere ricordare la propria storia, perché è valorizzando il passato che si vive il presente e si costruisce il futuro, puntando su tradizione e innovazione. I risultati sono positivi e dobbiamo ringraziare i nostri clienti che ci danno fiducia».

«I nostri vecchi – ha osservato il presidente esecutivo Sforza Fogliani – ci hanno insegnato a fare il passo che gamba consente ed è questa la ragione per cui la Banca è oggi viva e vegeta così da svolgere anche una funzione sociale, che tutti ci riconoscono fin dai tempi dell’apertura di questa filiale: quella di garantire il servizio bancario anche nei luoghi dove gli altri istituti chiudono. Le banche locali sono come la salute – ha aggiunto – che si apprezza quando viene a mancare e assicurano la salvaguardia della concorrenza, con benefici effetti sui tassi di interesse».

La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera e con la benedizione impartita dal parroco don Bianchi.

 

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