Festival della cultura della libertà. Capezzone: “L’Occidente si sta cinesizzando”

Il direttore Magnaschi: "Tv disinformativa e omogenea". In migliaia collegati da tutta Italia via streaming

Seconda giornata dalla Sala Panini del PalabancaEventi della sesta edizione del Festival della cultura della libertà (tema di quest’anno scelto dal direttore scientifico Carlo Lottieri, “La libertà al tempo della paura. Come riconquistare i diritti perduti?”) dopo il grande successo della prima, che ha visto – oltre al pubblico in presenza – oltre 1500 persone collegate da tutta Italia per assistere in streaming alle varie sessioni, persone che questa mattina già sfioravano le 4000 unità.

Tra i temi trattati questa mattina, la disfatta del welfare state con Daniele Capezzone, il presidente della Confedilizia Giorgio Spaziani Testa e il giurista Andrea Venanzoni. Tre i motivi di preoccupazione citati dal giornalista de La Verità rispetto all’argomento in discussione nella sessione moderata da Carlandrea Triscornia: «Il primo: siamo in pieno socialismo post Covid con la collocazione delle risorse affidata alla mano pubblica; il secondo: l’estensione degli strumenti di biosorveglianza, che quando la pandemia si spegnerà rimarranno, come il green pass, che verrà utilizzato con la scusa della cittadinanza digitale; il terzo: il trattamento aggressivo del dissenso, con la minoranza ridotta a capro espiatorio e una cappa di conformismo che ci soffoca. Queste tre cose unite insieme porta – ha evidenziato Capezzone – alla “cinesizzazione” dell’Occidente con i Governi che ti controllano. Il triangolo che vi ho illustrato oggi viene applicato alla pandemia, ma chi può escludere che un domani sia utilizzato per, ad esempio, il rischio ambientale? Attenzione, perché sta avvenendo che un piccolo Paese come il nostro si sia proposto come laboratorio per verificare il livello di accettazione del controllo sociale da parte della popolazione».

Giorgio Spaziani Testa ha indicato tra gli esempi di welfare state imposto, il blocco degli sfratti «a spese dei proprietari di casa, ai quali in pratica è stato detto “fai tu il welfare”. L’esempio più eclatante di abuso dello Stato, del Parlamento e del Governo che come Confedilizia abbiamo contrastato». Il presidente Spaziani ha quindi fatto notare – rispetto ai tanti problemi in campo – il silenzio delle altre Associazioni di categoria, citando le difficoltà create agli esercizi commerciali con la misura del green pass. «Un’indifferenza che non può essere casuale – ha osservato Sforza Fogliani in sede di dibattito – e che si spiega solo col fatto che queste organizzazioni hanno affidato allo Stato la risoluzione dei problemi che devono affrontare e quindi non si espongono».

Nell’altra sessione della mattinata, presentata da Robert Gionelli, “Media e la comunicazione al tempo del virus, tra conformismo e propaganda”, il direttore di Italia Oggi Pierluigi Magnaschi ha denunciato «il clima di intimidazione seminato in Tv dai virologi che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Il problema è che in Italia nessuno mai viene inchiodato alle proprie responsabilità». A proposito del mezzo televisivo, il dott. Magnaschi ne ha declinato i difetti: «Ha una funzione narcotizzante, toglie tempo alla lettura e alla conversazione, è omogenea e disinformativa. I Tg della Rai non danno mai notizie che si riferiscano a fatti accaduti oltre il raccordo anulare. Purtroppo, ci troviamo in un Paese che non si stupisce e non punisce». Il direttore di Italia Oggi ha poi difeso i giornali italiani, che non sono peggio di quelli francesi, tedeschi o statunitensi e che «con l’avvento di Internet non hanno più il dominio dell’informazione». Alla sessione hanno partecipato, in qualità di relatori, anche i giornalisti Dario Fertilio e Stefano Magni.

Daniele Capezzone è stato protagonista anche della Rassegna stampa dove, ovviamente, a farla da protagonista è stata la rielezione di Mattarella. Il giornalista ha passato in rassegna i titoli d’apertura dei principali quotidiani, tra entusiasti e scettici, e ha chiuso con due notizie “fuori tema” proposte dal Corriere, una per piangere («resterà l’obbligo delle mascherine all’aperto»), una per ridere (intervista nelle pagine culturali ad Alessandro Gassman «che tra le notizie che ci dà c’è anche quella che quando si rivede in un film non si trova credibile. E se lo dice lui…».

La mattinata si è conclusa con la sessione plenaria affidata alla lectio magistralis di Guglielmo Piombini (libraio, editore e saggista) sul tema “Per un natalismo libertario. Manifesto liberale a favore della natalità”.

Nel pomeriggio ultima sessione, la X, dedicata allo scenario politico che ci consegna la pandemia (relatori, presentati dal presidente dei Liberali Piacentini Antoninio Coppolino, Luigi Marco Bassani, Paolo Luca Bernardini e Roberto Brazzale. Alle 17, conclusioni affidate, come di consueto, all’ideatore del Festival Corrado Sforza Fogliani.

E’ possibile assistere anche in diretta streaming collegandosi ai siti internet www.liberalipiacentini.com, www.culturadellaliberta.com e www.confedilizia.it.

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