Fondazione di Piacenza e Vigevano, tutto secondo copione: entrano Corvi e Salice

Dopo questo passaggio la strada verso la presidenza dell'ex sindaco Roberto Reggi è stata sgombrata da qualunque possibile ostacolo

Nessuna sorpresa dal consiglio odierno della Fondazione di Piacenza e Vigevano: secondo il copione che si era ormai delineato nell’ultimo mese ad essere cooptati come consiglieri sono stati Nicoletta Corvi (direttrice di Confcooperative, già nel consiglio della Fondazione) e l’avvocato Luigi Salice (già segretario provinciale della Dc dal 1987 al 1992 e poi consigliere comunale di Piacenza per Forza Italia nei primi anni 2000).

Secondo il tortuoso e bizantino statuto dell’ente di via Sant’Eufemia si completa così il consiglio generale della fondazione composto ora dai 15 membri previsti.

La maggioranza da cui è scaturito il risultato odierno, rafforzata dai consiglieri eletti, dovrebbe portare a dieci voti sufficienti per far eleggere l’ex sindaco Roberto Reggi alla poltrona di presidente, succedendo al notaio Massimo Toscani.

In origine al comando di palazzo Rota Pisaroni sembrava destinato Giangiacomo Schiavi, giornalista di vaglia e già vice direttore del Corriere della Sera. Alcuni suoi tentennamenti però hanno aperto la strada a Reggi, una soluzione che, secondo i bene informati, ha fatto storcere il naso al vescovo Adriano Cevolotto che si è trovato ad affrontare la prima grana “diplomatica” dalla sua elezione. Nulla di personale nei confronti di un abile ed apprezzato politico che raccoglie consensi non solo nella sua sinistra d’origine ma anche a destra e come è noto è da sempre vicino al mondo cattolico. A Palazzo Vescovile però si sarebbe preferito un presidente che provenisse dal mondo civile senza avere vestito casacche di partito nel suo recente passato.

Si è tentato fino all’ultimo di avanzare candidature alternative ma l’alleanza che si era formata fra sette consiglieri ha retto gli urti esterni ed è andata dritta verso il suo obiettivo, confermando i nimi che circolavano da tempo in città.

Per questo, oggi in via Sant’Eufemia un consigliere, appena uscito dalla riunione, davanti alla domanda se le previsioni fossero state confermate ha risposto un secco si e, subito dopo, si è lasciato sfuggire un “purtroppo” non certo per disistima nei confronti dei cooptati ma per la blindatura che si è costruita attorno ai loro nomi e soprattutto a quello del futuro presidente Reggi, che dovrebbe essere eletto a metà di maggio.

Intanto Massimo Toscani prepara la sua uscita di scena dalla Fondazione che dovrebbe avere come atto finale la presentazione del bilancio.

Toscani si allontana dall Fondazione al termine del consiglio
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