Foti su dipendenti comunali: “la sinistra ha lasciato solo cumuli di macerie”

Foti: “Per me nessun incarico in caso di vittoria di Patrizia Barbieri. Facciamo entrare aria nuova a Palazzo Mercanti”

Sui 50 avvisi di garanzia emessi  oggi dalla Procura della Repubblica di Piacenza nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune capoluogo è intervenuto con un comunicato l’on. Tommaso Foti, coordinatore regionale e consigliere comunale di Piacenza di Fratelli d’Italia.

“Non posso dire di essere stupito per l’accaduto, essendo una voce insistente, quella dell’indagine in corso, che già circolava in campagna elettorale e che chi scrive non ha avuto timore di rendere pubblica. Certo è che il numero delle persone coinvolte, al di là delle singole eventuali responsabilità che solo il contradditorio tra le parti potrà accertare, lascia basiti.

I fatti ci dicono che, legge Madia alla mano, nei prossimi giorni interi servizi del Comune saranno azzerati o nelle condizioni di non potere funzionare. Il sindaco di centrodestra non ancora insediato, già deve fare i conti con una pesante eredità che gli sconfitti ci lasciano. Il fatto poi che nessun amministratore risulti coinvolto, non assolve alcuno da quegli obblighi di controllo e verifica che non spettano solo alla dirigenza, ma anche alla politica. Fortunatamente abbiamo un nuovo sindaco, l’avvocato Patrizia Barbieri, che anche per la grande esperienza professionale vantata, saprà uscire da una situazione che definire drammatica  è poco.

Se poi gli atti contestati dovessero risultare effettivamente compiuti, allora vi sarebbe ulteriore materia su cui riflettere atteso che, chi svolge un’attività in un Ente, già di per sé dovrebbe considerarsi un fortunato rispetto alle tante persone che vi ambiscono e invece restano disoccupate. In ogni caso, sotto il profilo politico, non rimane che osservare che la sinistra non solo ha lasciato per volontà degli elettori il Comune di Piacenza, ma per sua incapacità ha lasciato anche un cumulo di macerie. La sinistra ha solo da vergognarsi”,

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