Foti sullo smantellamento della centrale di Caorso: “imbarazzante mancanza di attività”

Il parlamentare piacentino Tommaso Foti torna ad occuparsi di un tema che gli è caro da anni, quello della dismissione di “Arturo”. Una situazione che sembra non trovare definitiva soluzione ed il deputato parla di “intollerabili e più volte denunciate criticità di gestione”.

«Siamo di fronte – scrive l’esponente di Fratelli d’Italia in una nuova interrogazione rivolta ai Ministri Patuaneli e Gualtieri – al sistematico procrastinare delle attività di smantellamento. Gli organi amministrativi di Sogin, società deputata al compito, stanno lavorando in regime di proroga da luglio, potendo adottare solamente atti di ordinaria amministrazione».

Il commento de deputato del movimento politico di Giorgia Meloni è tranchant: «Al di là della attività degli organi gestionali, che senza il  rinnovo del consiglio di amministrazione dovranno continuare a gestire l’ ordinaria amministrazione, sono i numeri legati alle attività svolte, o meglio non svolte, ad essere imbarazzanti».

Foti rimarca quindi quanto già dettagliatamente descritto in precedenti interrogazioni: «Nel triennio 2016-2018 sono stati eseguiti lavori di smantellamento per circa un terzo rispetto a quanto originariamente previsto. L’anno 2019 può a buon titolo definirsi “annus horribilis” per Sogin, avendo la stessa nei primi nove mesi eseguito lavori per soli 25 milioni di euro a fronte di un preventivo di 115milioni».

«E’ di tutta evidenza – attacca l’esponente di Fratelli d’Italia – che il dilatarsi dei tempi, l’aumento dei costi di gestione, nonché l’abbandono dei siti nucleari, siano fonte di aumento dei rischi impiantistici per i lavoratori che operano nelle centrali». Il riferimento di Foti è legato all’incidente del 25 settembre, quando un operaio è rimasto folgorato nel sito di Caorso, con serio rischio di pesanti danni fisici.

«Non vi sono dubbi né tempo da perdere – è l’appello di Foti al Governo – si proceda con la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione che affronti di petto i problemi la cui soluzione è stata demandata a Sogin, diversamente l’unica strada da percorrere – conclude il parlamentare piacentino – è quella di procedere al commissariamento della società».‎

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