Gabriele Dadati racconta “La vera storia del capolavoro ritrovato”

Lo scrittore piacentino ci conduce attraverso l'incredibile storia del quadro di Klimt "tra verità e menzogne"

Si intitola “La Modella di Klimt – La vera storia del capolavoro ritrovato” il libro scritto dal piacentino Gabriele Dadati e pubblicato da Baldini e Castoldi (euro 17.00, pagine 224).

Dadati oltre ad essere apprezzato autore ha intrecciato la propria storia con quella di Stefano Fugazza, l’indimenticato direttore della Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, di cui Dadati fu  il più stretto collaboratore nell’ultimo periodo della sua vita. A lui era stata affidata, la curatela della mostra dedicata a Fugazza, a dieci anni dalla sua morte, programmata nel dicembre 2019. Quando l’allestimento era ormai concluso, avvenne un fatto clamoroso: a distanza di ventitré anni dal furto, fece la sua ricomparsa in città Ritratto di signora di Gustav Klimt.

Un capolavoro divenuto celebre nella primavera del 1996, quando si scoprì che il maestro viennese aveva inspiegabilmente dipinto due volte la stessa tela, e che fu sottratto al museo pochi mesi dopo in maniera rocambolesca.

La notizia fece il giro del mondo. Dal «New York Times» alla BBC, da «Le Figaro» allo «Spiegel»: tutti ne hanno parlato. Sembrava quasi un risarcimento ideale per la memoria dello storico dell’arte, che a lungo aveva convissuto con il dolore e l’umiliazione per quella vicenda.

Ma chi rubò l’opera? Chi l’ha restituita ora, infilandola in un sacco della spazzatura e nascondendola in una nicchia sporca e umida? E prima ancora: chi è la donna ritratta in due momenti diversi da Klimt? Qualcuno è depositario delle risposte a tutte queste domande. Con lui, all’indomani dell’inaugurazione, Dadati trascorrerà una lunghissima giornata.

Scoprendo nelle sue parole una vicenda incredibile e struggente che inizia a Vienna nel 1910, attraversa tutto il Novecento e arriva fino a noi. Tra verità e menzogne.

Gabriele Dadati (Piacenza, 1982) ha pubblicato vari libri, tra cui Sorvegliato dai fantasmi (2006, finalista come Libro dell’anno per Fahrenheit di Rai Radio 3) e Piccolo testamento (2011). Nel 2009 ha rappresentato l’Italia nel progetto «Scritture Giovani» del Festivaletteratura di Mantova.

Presso Baldini+Castoldi sono usciti i romanzi L’ultima notte di Antonio Canova (2018), finalista al premio Comisso, e Nella pietra e nel sangue (2020).

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