Galleria Ricci Oddi. Secondo il consigliere Giardino “L’anomala indipendenza del presidente andava evidenziata subito”

Il consigliere di maggioranza interviene su quello che ormai è uno scontro aperto fra il presidente Ferrari ed il sindaco Barbieri, scaturito principalmente dalla gestione del Klimt ritrovato

l Klimt
Dal profilo Facebook di Franca Franchi

Ilconsigliere comunale di maggioranza Michele Giardino interviene su quella che ormai è diventata a tutti gli effetti una “guerra aperta” fra il sindaco di Piacenza e l’assessore alla cutura da una parte ed i vertici della Ricci Oddi dall’altra. Uno scontro che probabilmente si poteva evitare raggiungesse toni così accesi, tanto più in un momento topico come quello della ormai prossima esposizione del Klimt.

“Arriva oggi, a mezzo stampa, la sfiducia del sindaco di Piacenza nei confronti del presidente della Galleria Ricci Oddi.
A questo punto, forse, si sarebbe potuti arrivare prima, se sindaco e assessore alla cultura avessero preso il toro per le corna e denunciato pubblicamente l’anomala indipendenza del presidente, anziché esibirlo inutilmente nell’arena di una commissione comunale.
Che cosa doveva fare quella commissione? Valutare il progetto espositivo sul Klimt e benedirne il finanziamento. Non avrebbe mai potuto risolvere, invece, il dissidio in atto fra giunta e presidente (ha agito autonomamente senza coinvolgerci/ho agito confrontandomi tempo per tempo con l’assessore competente), né la questione sulla regolarità o meno del deposito del quadro presso il caveau ove è attualmente custodito. E non poteva per il semplice motivo che non ne aveva, non ne ha la competenza.
L’attuale presidente (in quanto membro di nomina comunale) deve godere della fiducia del sindaco (che per Statuto della Galleria, nomina due membri del cda, su sette), non del Consiglio comunale o di qualche commissione.
Tutto ciò che la commissione poteva fare, e ha fatto (lo ha fatto anche il sottoscritto in qualità di suo componente), è stato esprimere la propria delusione in ordine alla sostanziale reticenza del presidente della Galleria circa il cronoprogramma relativo all’esposizione del Klimt, soprattutto a fronte del finanziamento di 250mila euro chiesto al Comune.
Non si saprà mai se la richiesta di posticipare la commissione a dopo l’attesissima conferenza stampa del 15 ottobre prossimo – che il presidente sostiene di aver avanzato – sia stata respinta dall’assessore (al fine di tendergli la trappola) o non sia mai pervenuta all’assessore (a riprova della malizia del presidente).
L’unica cosa certa è che, in mancanza di dimissioni immediate, a dicembre non ci sarà la riconferma dell’architetto Ferrari. Una certezza almeno, in questo bailamme, l’abbiamo conseguita”.

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