Gatti rinchiusi in una gabbia sotto il sole. Intervengono le guardie zoofile Enpa

Tra i venti felini anche mici di pochi giorni. Gli animali sono stati soccorsi e sequestrati ma "in provincia di Piacenza manca una struttura di accoglienza per gatti" denuncia l’associazione

«Ci sono dei gatti rinchiusi in una gabbia sotto il sole…». Nasce dalla segnalazione di una cittadina l’intervento d’urgenza eseguito delle guardie zoofile dell’Enpa di Piacenza. Viste le temperature che sfioravano i 36° gradi la situazione poteva essere di grande rischio per i felini. Una volta sul posto le guardie hanno potuto constatare la veridicità della segnalazione. Una situazione peraltro paradossale visto che si trattava di un luogo rurale in cui gli animali avrebbero potuto vivere liberi senza particolari problemi. Sono stati trovati una quindicina di gatti adulti oltre a mici di 35/40 giorni, ed una gatta che allattava dei nuovi nati tutti stipati in una gabbia di dimensioni 2 metri per 2, addossata alla parete di uno stabile, in pieno sole, con la porta di accesso bloccata.

Le guardie  Enpa Michela Bravaccini, Cristiano Ferrari e Adriano Migliorini hanno tentato di spiegare ai proprietari che in base alle Leggi sul benessere degli animali sebbene la gabbia fosse esteticamente “bella” non era però idonea alla detenzione di un numero elevato così di animali tanto più sotto la calura estiva. Questi ultimi però non hanno voluto sentir ragione e così le guardie Enpa sono successivamente tornate sul posto insieme ai medici Veterinari dell’ASL di Piacenza.

«L’intervento dell’ASL – spiega il capo nucleo Michela Bravaccini – è stato decisivo e indispensabile, è stata colta in pieno l’emergenza in corso. Grazie alle prescrizioni “salva vita “operate dai sanitari, si è potuto effettuare un controllo determinate ed incisivo, dopo meno di 48 ore dal secondo intervento. Purtroppo la gabbia non era stata aperta, eluse le prescrizioni dei Veterinari ASL con conseguenze tragiche per i felini, un piccolo gattino era deceduto e giaceva riverso sul fondo della sua “prigione” altri esamini erano mal disposti ai margini delle reti, alcuni gattini più giovani avevano gli occhi semichiusi da materia giallastra».

A quel punto le guardie zoofile di Enpa sono intervenute in funzione di P.G. (in base alla Legge 189/2004, visto l’art.55 c.p.p.).

«La polizia giudiziaria – spiega Bravacini – deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori. Così è stata immediatamente imposta l’apertura della gabbia, sono stati sequestrati 13 felini tra lattanti (compresa la “mamma” e il micio deceduto) e primini di 40 giorni e si è provveduto al trasporto d’urgenza all’ospedale veterinario di Piacenza per le cure del caso. Ovviamente è scattata la denuncia per maltrattamento animale (544ter) nei confronti del proprietario. Gli atti ora sona al vaglio della Procura della Repubblica di Piacenza per il proseguo di competenza.

«Quando abbiamo aperto la gabbia – raccontano le guardie – i gatti adulti sono corsi subito fuori, mentre i piccolini non ce la facevano, abbiamo “raccolto” un piccolo gattino nero incosciente da un tronchetto usato per “abbellire” la gabbia, un immagine questa che difficilmente dimenticheremo».

«Va sottolineato – spiega le responsabile Enpa – come i gatti abbiano le stesse protezione legislative dei cani, anzi per molti versi sono forse ancor più tutelati, eppure per assurdo la provincia di Piacenza – ricordiamo che Piacenza città ha uno splendido gattile comunale – è completamente manchevole di una struttura di accoglienza destinata ai felini, che possono fare affidamento esclusivamente sulle associazioni. Questo non è accettabile, le associazioni non possono sostituirsi alle amministrazioni, bisogna avere una struttura sul territorio provinciale e colmare questa lacuna.  I gattini sequestrati saranno ospitati a Perugia presso il “villaggio del gatto”, grazie all’intervento della Presidente Nazionale Enpa Rocchi e dalla tesoriera nazionale  Paola Tintori che gestisce la struttura».

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome