Gherardo Colombo alla Sala degli Arazzi per la Giornata internazionale del volontariato

Approda a Piacenza ResQ People, la nave della società civile

Lunedì prossimo 6 dicembre alle ore 21, in occasione della 36° Giornata internazionale del Volontariato e in sintonia con il tema e lo slogan che guida le celebrazioni in tutto il mondo (Diventa volontario per un futuro condiviso), CSV Emilia, il Centro servizi per il volontariato – sede di Piacenza, propone una serata-evento intitolata Rotta condivisa. Resq People, la nave della società civile, che vedrà l’intervento, presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni (Via Emilia Parmense 67), di Gherardo Colombo, ex magistrato, figura molto nota in Italia, da sempre impegnato sui temi della giustizia e ora presidente onorario di Resq People, tra i principali ispiratori e protagonisti di un progetto, nato dalla società civile, che è riuscito, con il supporto di tutti, a mettere in acqua una nave dedicata a salvare i migranti e i profughi che rischiano ogni giorno di annegare nelle acque del Mediterraneo.

Gherardo Colombo e gli altri promotori affermano infatti che Resq è la nave di tutte e tutti, insegnanti e studenti, medici e artisti, imprenditori e artigiani, cooperative e associazioni, personaggi pubblici e perfetti sconosciuti…tutte e tutti quelli che vogliono scegliere da che parte stare: dalla parte giusta della Storia.

Ad oggi una rete di 3mila persone intenzionate a fermare le stragi nel mar Mediterraneo.

«Mi sono chiesto: “Se stessi annegando, vorrei che qualcuno venisse a salvarmi?” e la risposta è sì. Semplicissimo. Gherardo Colombo»

E’ partire da questa domanda e dalla risposta netta data a se stesso che Gherardo Colombo ha deciso di impegnarsi in prima persona nel progetto di ResQ People Saving People.

Da quel primo pensiero, passo per passo, è venuta la formazione di un primo gruppo di lavoro, la costituzione dell’associazione, il sostegno continuo e spontaneo di tanti cittadini, il reperimento della nave, per giungere alle prime missioni in mare.

C’è una nave che parte da casa mia è stato lo slogan che ha accompagnato il farsi del progetto e il prendere forma concreta, con l’aiuto e il sostegno di tutti e di ciascuno, di quello che all’inizio poteva sembrare solo un sogno: stare in mare a salvare vite.

In poco più di due anni sono stati raccolti i 400mila euro, serviti ad acquistare una vecchia nave, la tedesca ex Alan Kurdi, con la quale poter solcare le acque di quel Mare Nostrum, tomba di migliaia di esseri umani che andavano in cerca del loro futuro.

ResQ People Saving People ha varato la sua nave a inizio agosto 2021 e da allora, in due successive missioni, la prima salpata il 7 agosto e la seconda l’8 ottobre, ha evitato che fossero abbandonate alla morte in mare oltre 200 persone, che fuggivano dai loro Paesi per ragioni economiche, politiche e di sicurezza personale: donne, bambini, uomini, tutti in grave stato di necessità, dopo essere stati nei tristemente noti luoghi di detenzione libici.

“Mai nella storia si sono contate così tante vittime nella rotta migratoria tra Africa ed Europa. Gli SOS di chi naufraga si perdono tra le onde e la gente muore. Il Mediterraneo, per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e visioni, oggi è diventato cimitero di persone alla ricerca di un futuro migliore”, recita il Manifesto col quale si presenta ResQ People Saving People.

“Il progetto è nato all’epoca dei porti chiusi, all’epoca dei tanti naufragi e da troppo tempo continuavo a scrivere di tragedie del mare, di respingimenti. Noi vogliamo essere la nave della società civile. Il nostro obiettivo è quello di aggiungere, con il contributo di chi non è indifferente, una nave alla flotta umanitaria, oggi del tutto insufficiente”, spiega il presidente di ResQ Luciano Scalettari.

Gherardo Colombo si spende in prima persona incontrando i cittadini per presentare il progetto di ResQ People e raccontare perché è necessaria una nave di tutti nelle acque del Mediterraneo; perché è dunque necessaria una rotta condivisa.

La Onlus ResQ People Saving People nasce per salvaguardare la vita e i diritti di chi si trova in pericolo nel Mediterraneo, attraverso missioni di ricerca e soccorso in mare e attività di sensibilizzazione a terra.

Fare soccorso in mare oggi, nel Mediterraneo centrale, significa proteggere la vita, ma anche il diritto e i diritti, la nostra etica, tutti i valori in cui crediamo. La ResQ People fa questo: salva esseri umani, salvaguarda diritti, a partire da quanto sancito dalla Costituzione italiana all’articolo 10.

Il programma della serata – evento

Lunedì 6 dicembre, insieme a Gherardo Colombo, interverranno, alla Sala degli Arazzi, Luciano Scalettari, presidente di Resq People, giornalista di Famiglia Cristiana e grande esperto del continente africano, Michela Sfondrini, Gruppo Reti Resq, da sempre attivista e volontaria impegnata nel sociale.

Modera l’incontro Maria Vittoria Gazzola, giornalista ed esperta di migrazioni; introduce Laura Bocciarelli, vice Presidente CSV Emilia.

Durante la serata saranno proiettati brevi video relativi ai salvataggi effettuati da ResQ People e ai migranti in attesa di futuro nei campi profughi.

La croce di Lampedusa esposta, nella serata del 6 dicembre, alla Sala Arazzi

La Galleria Alberoni, che ospita l’iniziativa, esporrà, in occasione dell’incontro – evento di lunedì 6 dicembre, la piccola Croce di Lampedusa, realizzata dal falegname lampedusano Franco Tuccio con i legni delle barche dei profughi, intrisi della loro sofferenza e speranza, e donata al Collegio Alberoni da Arnoldo Mosca Mondadori, ideatore della grande Croce di Lampedusa, benedetta il 9 aprile 2014 da Papa Francesco in Piazza San Pietro con il suo commosso invito a portarla ovunque ed esposta nel 2017 proprio nella Sala degli Arazzi.

La matita umanitaria di Stefano Tartarotti

La serata si arricchisce inoltre di due opere del fumettista e disegnatore Stefano Tartarotti, la cui matita è nota al grande pubblico, tra le altre realizzazioni, per le strisce di Smemoranda e per le collaborazioni con importanti quotidiani nazionali. Per la serata del 6 dicembre ha voluto dedicare un disegno ai salvataggi in mare di ResQ People e un video registrato durante il prendere forma del disegno stesso. Entrambe le opere saranno mostrate durante l’incontro.

Stefano Tartarotti è un noto fumettista, illustratore e disegnatore, che da qualche tempo ha scelto di vivere e lavorare nella tranquillità delle colline piacentine, precisamente a Piozzano.

Pubblica le strisce Singloids per Smemoranda e le storie di Caro diario sul suo blog. Autore di numerosi libri, dalla sua matita sono uscite, ad esempio, le strisce che hanno accompagnato l’inserto enigmistica di Repubblica. Ha lavorato per il Corriere della Sera, Sole 24 Ore. Dal 2015 collabora regolarmente con Il Post. Una rota condivisa per un futuro condiviso.

La giornata internazionale del volontariato. Le ragioni di un incontro

Domenica 5 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale del volontariato.

Agire ora per garantire l’inclusione di chi spesso resta indietro, per combattere i cambiamenti climatici e far avanzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. È il filo conduttore della nuova campagna per la 36° Giornata internazionale del volontariato.

Diventa volontario per un futuro condiviso – in inglese Volunteer now for ourcommon future- è invece lo slogan scelto quest’anno da United nations volunteers (UNV), il programma delle Nazioni Unite nato a seguito della risoluzione del 1985.

Un invito alle persone – sottolinea l’Unv nella presentazione della campagna – siano esse decisori o cittadini di questo mondo, ad agire ora per le persone e per il pianeta. Perché quando le persone sono incoraggiate a impegnarsi per risolvere i problemi, è più probabile che le soluzioni siano praticabili e durature”.

Diventa particolarmente significativa, in questo orizzonte, la possibilità di conoscere l’esperienza di ResQ People, che con il contributo di tutti i cittadini che volontariamente la sostengono e ne condividono la rotta, ha reperito una nave e l’ha messa in acqua per salvare vite umane e condividere il proprio futuro con quello delle persone costrette a lasciare la propria terra e a rischiare la vita per non perdere la possibilità di avere un futuro vivibile.

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