Gianni Azzali: “Paradosso culturale dell’amministrazione”

"C' è una città che si candida ad essere Capitale Italiana della Cultura 2020, senza curarsi di ciò che già afferisce quel mondo"

Gianni Azzali lancia un comitato di associazioni culturali
Gianni Azzali durante uno spettacolo a La Chiesetta @Piacenza Music Pride

Un altro tassello del mosaico di realtà piacentine legate alla cultura va disgregandosi. Dopo Carovane, il Festival del Diritto, anche il Piacenza Jazz Fest, realtà musicale consolidata a livello nazionale vede i fondi destinati alla copertura dell’evento da parte del Comune andare a zero. Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e saxofonista rinomato, esprime il proprio disappunto:”A Piacenza è in atto un forte paradosso dal punto di vista culturale – riflette -, c’ è una città che si candida ad essere Capitale Italiana della Cultura 2020, senza curarsi di ciò che già afferisce quel mondo”.

L’assessore al Bilancio Passoni descriveva le spese superflue, come quelle esterne e culturali, come “comprimibili”. “Da 2 anni il Piacenza Jazz Fest e tutte le altre associazioni contribuiscono in prima persona alla buona riuscita dell’evento e degli eventi correlati. Il canone d’affitto annuale della sede in via Musso è di 10 mila euro, il contributo del Comune per la manifestazione era di 15 mila euro, poi 8 mila 500 euro, adesso nulla. Oltre a fare cultura, contribuiamo a sostenere il Comune di Piacenza; per questo la definizione data dall’assessore ci ha fatto parecchio arrabbiare”. Azzali tiene a ringraziare la Fondazione Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio e la Regione Emilia Romagna che contribuiscono a tenere vivo il Festival. “Ma anche il Ministero per i Beni Culturali che ci ha dato il patrocinio. Sarebbero bastate poche parole di conforto per il futuro, per far capire comunque un interesse, che non abbiamo sentito nè dall’Assessore Polledri, nè dal Sindaco, nè dall’assessore Putzu“.

Ma Azzali vuole portare il livello della discussione non solo sui fondi erogati, ma su un piano più morale. “Purtroppo ho letto titoli fuorvianti sui quotidiani locali. Il punto che voglio emerga è che l’amministrazione attuale dal punto di vista culturale si disinteressa totalmente del territorio”.

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