Giardino. Dpcm: “Emiliano-Romagnoli figli di un Dio minore”

Il consigliere comunale sottolinea la stranezza della nostra regione secondo cui non è possibile spostarsi di comune per andare dal parrucchiere o dall’estetista di fiducia mentre secondo altre regioni e prefetture si può

C’è un fatto curioso evidenziato, attraverso un post Facebook, dal consigliere comunale di Piacenza Michele Giardino. In buona sostanza nella nostra regione non varrebbero le stesse regole che valgono in altre parti d’Italia. Il tutto, come sempre in questo periodo, non in virtù di una vera e propria norma ma di interpretazioni e chiarimenti forniti attraverso note esplicative e FAQ pubblicate sui siti, con grandi dubbi sulla validità giuridica di questi strumenti e la probabile valanga di ricorsi.

Come spiega Giardino l’ultimo DPCM ha consentito ai centri estetici di restare aperti. L’estetista presta un servizio alla persona sulla base di un rapporto strettamente fiduciario.

«Può – si chiede il consigliere – un cliente di un centro estetico spostarsi dal proprio comune di residenza in quello dove è presente la sua estetista di fiducia? In Lombardia sì, nelle Marche sì, in Emilia Romagna no. Il Prefetto di Brescia ha espressamente riconosciuto “con riferimento alle attività connesse ai servizi alle persone, la possibilità di recarsi anche presso un esercizio ubicato al di fuori del comune di residenza, a condizione che i professionisti assicurino l’afflusso contingentato della clientela. La Regione Marche “ritiene che … sia possibile lo spostamento presso un esercizio ubicato in un comune limitrofo per l’attività di servizi alla persona. La Regione Emilia-Romagna, stamattina, ha precisato che per le esigenze connesse al servizio alla persona, sono esclusi gli spostamenti tra comuni “a meno che nel territorio comunale non sia registrata l’assenza di siffatti servizi. Quindi se nel tuo comune è presente un centro estetico che lavora male, che non è pulito, che non accoglie con cordialità i suoi clienti, tu devi per forza recarti lì e non dal tuo di fiducia!».

«Il consigliere Giardino conclude con una considerazione Siamo tutti cittadini della stessa Repubblica, ma evidentemente alcuni sono figli di un dio minore».

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