Gilda insegnanti: “Se la politica non si confronta con noi, andremo in tribunale”

Secondo il sindacato le istituzioni piacentini non si stanno confrontando con i docenti su questioni che li riguardano come le location temporanee dei Licei Respighi e Colombini per ristrutturazione

Il sindacato degli insegnanti sferra un altro duro attacco alle istituzioni piacentine che starebbero totalmente ignorando le rappresentanze dei docenti, preferendo  rapportarsi solo con i presidi.

“I politici che gestiscono la Provincia di Piacenza e i loro partiti di appartenenza -scrive Gilda – non possono pensare che le legittime rappresentanze dei docenti e del restante personale scolastico accettino, senza reagire, di essere escluse dalle questioni che li riguardano direttamente, già lo scorso mese di febbraio gli era stato ricordato per le vie formali che la temporanea allocazione dei Licei Respighi e Colombini, a causa dei futuri lavori di ammodernamento, non poteva essere discussa con una sola sparuta categoria della “filiera” quali sono i dirigenti scolastici, persone che dentro gli edifici a mala pena occupano una stanza: se i politici di Piacenza ritengono che sono quelli i loro esclusivi interlocutori il problema diventa doppio, sia politico che giudiziario:

politico perché le sei organizzazioni rappresentative del settore, tra cui la Gilda, sono tali in quanto votate legittimamente secondo le procedure di legge e perché l’organizzazione del lavoro e il benessere lavorativo, nel comparto dell’Istruzione Statale, sono materie di confronto contrattuale, si tratta di profili che non possono esserci comunicati solo per il tramite degli organi di stampa;

giudiziario perché se dovessimo venire esclusi dalle interlocuzioni non ci stiamo ad essere presi a pesci in faccia, ci riserviamo di interessare il giudice del lavoro presso il Tribunale, anche perché la categoria dei dirigenti scolastici, unica coinvolta, non ha titolo ad impegnarsi a nome dei docenti almeno senza aver ricevuto una specifica delega”.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, tiene a ricordare, se non fosse chiaro, che sul come debba essere organizzato il “fare scuola” “bisogna parlarne con i rappresentanti dei docenti e non con qualcun altro che insegnante non lo è più. Lo scorso febbraio li avevamo avvisati, il fatto che una settimana prima delle elezioni politiche diano un segnale così chiaro a un comparto che riguarda migliaia di persone nel nostro territorio è eloquente, tendono esplicitamente a mortificare il corpo docente. Nelle prossime ore avviseremo formalmente anche il responsabile dell’ufficio tecnico della Provincia e il Presidente dell’Aran (l’agenzia governativa che si occupa della contrattazione collettiva), mancano fondamentali passaggi previsti dal contratto collettivo, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

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