I carabinieri di Fiorenzuola (Pc) scoprono importante “catena logistica dello spaccio”

Sono 23 i provvedimenti cautelari emessi dal gip di Piacenza. Le indagini partite nel 2018 nel quartiere Gerassa. Fra gli spacciatori anche un barista di Cadeo ed un attempato ladro piacentino

Maxi operazione antidroga portata a termine dai carabinieri della compagnia di Fiorenzuola d’Arda con l’ausilio dei colleghi di Bergamo, Lodi, Parma, Pavia e Torino.

Come è stato spiegato in conferenza stampa dal dott. Emilio Pisante, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Piacenza e dal maggiore Biagio Bertoldi, comandante della compagnia di Fiorenzuola d’Arda, i militari, all’alba dell’ 8 giugno 2021, hanno eseguito 23 misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Piacenza nei confronti di altrettanti soggetti (11 marocchini, 10 italiani, 1 rumena e 1 albanese) ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro, di “traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e furti in abitazione”.  Di questi circa una quindicina era residente nel piacentino.

Le 23 misure cautelari sono per 8 sono di custodia in carcere, per 9 agli arresti domiciliari, mentre per i restanti sei è stato previsto l’obbligo di firma.

L’indagine, condotta dalla sezione operativa dei carabinieri fiorenzuolani, era partita nell’ormai lontano marzo 2019, su segnalazione dei cittadini che avevano notato un’intensa attività di spaccio nel quartiere Gerassa. Gli uomini della Benemerita, dopo una serie di arresti hanno continuato a svolgere una serie di attività, dai classici appostamenti ai pedinamenti, alle intercettazioni. Partendo da un primo spacciatore marocchino 42enne sono risaliti ad altri due pusher domiciliati a Fiorenzuola e, tassello dopo tassello, hanno ricostruito le fila di una vasta attività di spaccio che aveva il suo fulcro nella bergamasca, a Romano di Lombardia e con propaggini in altre province lombarde.

Uno dei principali protagonisti di questa catena logistica dello spaccio, cittadino marocchino, utilizzava anche la suocera, una donna di nazionalità rumena, titolare di una concessionaria d’auto in provincia di Bergamo. La donna usava proprio le auto del suo autosalone, o le affidava a terzi, per trasportare la droga fino nella nostra provincia, con vetture sempre diverse.

Per comunicare gli spacciatori utilizzavano mezzi alternativi al tradizionale telefono ed in particolare i social e WhatsApp, rendendo più difficili le intercettazioni.

Lo stupefacente, in particolare cocaina, veniva poi smistato a due spacciatori di origine marocchina, attivi a Caorso, ad uno spacciatore di San Nicolò, ad un marito e moglie di Piacenza, a due fratelli italiani operativi a Carpaneto Piacentino, ad un barista di Cadeo che oltre a consumare la polvere bianca la cedeva ad alcuni clienti. Nel giro, come corriere, era coinvolta anche una ragazza di Cortemaggiore. Non mancava neppure un attempato piacentino, 67enne, che quando non recuperava la droga da un cittadino albanese, tentava di arrotondare con qualche furto ai danni di abitazioni e negozi, insieme ad un collega 68. Attività in cui i due non brillavano, visto che non sono mai riusciti a portare a termine le loro malefatte (sono accusati di tentati furti).

Nel corso dell’attività d’indagine sono stati eseguiti 12 arresti in flagranza e sequestrati circa 900 gr. di hashish, circa 200 gr. di cocaina e 25 piante di marijuana.

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