I giovani di ApP sull’inchiesta della logistica “pericolo di dinamiche reazionarie e repressive”

Spazi Aperti, il gruppo giovanile di Alternativa per Piacenza, ha partecipato alla manifestazione di sabato 23 luglio, indetta dai sindacati SiCobas e Usb e commenta la vicenda

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Spazi Aperti, il gruppo giovanile di Alternativa per Piacenza, che ha partecipato alla manifestazione di sabato 23 luglio, indetta dai sindacati SiCobas e Usb.

«Tra noi – scrivono – ci sono lavoratori e lavoratrici, diversi precari, disabili e studenti, ci sentiamo naturalmente vicini alla manodopera più debole della logistica e nel nostro programma elettorale non a caso abbiamo dedicato ampio spazio alla questione.

Il polo logistico in costante espansione offre guadagni milionari alle aziende senza che questi vengano adeguatamente redistribuiti a vantaggio della comunità piacentina. Ci restano lavoro dequalificato, spesso sottopagato, scarse garanzie di sicurezza, consumo di suolo indiscriminato e un pesantissimo inquinamento atmosferico.

Eppure, mentre le grandi aziende continuano indisturbate a sfruttare, sottopagare e inquinare e l’ente pubblico ritarda una regolamentazione ormai non più rimandabile, oggi dobbiamo assistere alle accuse per reati gravissimi rivolte a chi da anni è in prima linea contro questo sistema, fino a prova contraria per migliorare le condizioni di lavoro degli operai piacentini e la salute dei cittadini.

Per quanto garantisti, oggi non possiamo non scorgere il pericolo di dinamiche reazionarie e repressive, condite da una spettacolarizzazione che sta diventando la cifra delle inchieste che sempre più spesso coinvolgono Piacenza.

Come ha affermato martedì scorso il nostro consigliere Stefano Cugini “bisogna leggere le carte, ma oggi, a notizia calda, mi sembra un accanimento poco produttivo in un momento in cui il dialogo deve prevalere su tutto. Sento di dover stare dalla parte debole della barricata e solidarizzare con chi paga il suo fare argine, scomposto e conflittuale, di fronte al disequilibrio di rapporti di forza tra il nuovo proletariato e una classa padronale sempre più cinica e indifferente”.

Sottoscriviamo queste parole, augurandoci che quanto sta accadendo si traduca, per la nuova giunta comunale, in azioni urgenti e concrete per contrastare lo sfruttamento della comunità e dell’ecosistema piacentino perpetrato all’interno del settore logistico.
Intanto, quella di sabato è stata una delle manifestazioni più belle, grandi e partecipate degli ultimi anni a Piacenza. Noi abbiamo aderito convintamente, perché scendere in piazza a fianco della classe operaia dovrebbe essere prerogativa di chiunque si riconosca nei valori della sinistra. Dovremmo ricordarcelo più spesso, in un paese in cui le forze politiche di sinistra a quella classe operaia hanno troppe volte voltato le spalle».

 

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