I giovani di App: “Vogliamo avvicinare i cittadini alla politica”

Intervento sulla questione dei volantini in italiano ed arabo distribuiti nei giorni scorsi e criticati da alcuni esponenti leghisti

Il Gruppo Giovani di Alternativa per Piacenza interviene sulla questione dei volantini elettorali in doppia lingua (italiano ed arabo) che erano stati distribuiti la scorsa settimana dal candidato sindaco Stefano Cugini. Un’iniziativa che non era piaciuta ad alcuni esponenti della destra.

«Leggiamo con stupore alcune dichiarazioni della Lega piacentina, apparse in risposta alla distribuzione di volantini in lingua italiana e araba che promuovevano la nostra iniziativa in programma al quartiere Farnesiana per venerdì 18 marzo.
ApP accoglie nel suo programma un punto fondamentale sull’integrazione: “rafforzare l’insegnamento della lingua italiana come primo strumento di integrazione e coesione”. A differenza dei partiti tradizionali come la Lega, che vedono il cittadino puramente come elettore e la città come serbatoio di voti, il nostro obiettivo non è cercare elettori e imporre programmi, ma è avvicinare i cittadini alla politica, armonizzare quel rapporto tra cittadinanza e politica venuto meno negli ultimi 5 anni. Per questo, per oltre un anno abbiamo dato la possibilità a tutti i piacentini di scrivere un programma, il più vicino possibile alle esigenze di tutti gli abitanti della citta.
Tirare in causa leggi di civiltà come lo Ius Soli denota una certa impreparazione istituzionale; forse la Lega non sa che gli enti locali non possono riformare la legge sulla cittadinanza? Oppure è solo propaganda fine a sé stessa e priva di contenuti?
Ricordiamo alla classe dirigente del Carroccio che il loro stipendio è pagato anche dai contribuenti stranieri, l’imposta IRPEF addizionale comunale la pagano tutti i lavoratori, che siano italiani o stranieri!
Attingere alle tasche dei nostri concittadini stranieri non è un problema, ma garantirgli la dovuta rappresentanza politica a quanto pare lo è.
Ricordiamo lo slogan che accompagnò la più grande rivoluzione democratica della storia “No taxation without representation” forse sarebbe il caso di iniziare a garantire rappresentanza ad ogni cittadino  che contribuisce alle spese, e rispettare la lingua e la cultura di tutti.

NdR: “no taxation without representation” significa “nessuna tassa senza rappresentanza”. Giusto per evitare ulteriori polemiche sull’uso idiomi diversi  dall’italiano».

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