I militari alla conquista della sponda nemica del Po: esercitazione sul Grande Fiume

Coinvolti oltre ai piacentini del genio pontieri anche i guastatori, i lagunari ed i carristi

Attraversare il fiume in condizioni di scarsa visibilità, di minaccia chimica/biologica/radiologica/nucleare (CBRN) e di potenziale disastro ambientale dovuto allo sversamento di idrocarburi. Era questo uno degli obiettivi delll’esercitazione pluri-arma “Argo 2021” che ha visto impiegati i militari del 2° reggimento genio pontieri di Piacenza. Si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi, presso l’area addestrativa “Scalo Po” a Piacenza ed ha visto cooperare in stretta sinergia gli assetti delle Forze Operative Terrestri di Supporto (FOTER di Supporto) e quelli delle Forze Operative Nord (FOP-N).

L’evento addestrativo faceva parte dell’esercitazione “ATLANTE II/2021”, organizzata interamente dal Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto di Verona.

All’esercitazione hanno assistito il Generale di Corpo d’Armata Massimo Scala, Comandante delle FOTER di Supporto, il Generale di Divisione Gianpaolo Mirra, Comandante del Comando Genio, il Generale di Brigata Luigi Postiglione, Comandante della Brigata Genio, il Generale di Brigata Giovanni Parmiggiani, Capo di Stato Maggiore del COMFOP-N, il Prefetto di Piacenza, Dott.ssa Daniela Lupo e le massime autorità locali.

L’importante attività addestrativa ha permesso di testare le sinergie fra gli uomini del genio pontieri e quelli delle altre specialità dell’Esercito Italiano tra cui guastatori, lagunari e carristi delle Brigate “Pozzuolo del Friuli” e “Ariete”, e di verificare la portata del Ponte Galleggiante Motorizzato (PGM) al passaggio di mezzi di classe elevata tra cui il Carro “Ariete”.

Inoltre i reparti del Comando Artiglieria Controaerei e della Brigata Informazioni Tattiche dell’Esercito Italiano hanno impiegato assetti “Counter-UAS” (Unmanned Aircraft System) per contrastare la minaccia dei cosiddetti “droni” e i “Jamming” utilizzati nel disturbo delle comunicazioni radio e dei segnali GPS. In tale contesto alcuni team del Comando delle Trasmissioni dell’Esercito hanno garantito il supporto Comunication & Information System (CIS), realizzato attraverso la gestione e l’impiego di collegamenti satellitari e la distribuzione di servizi dati e fonia.

Come si è svolta la simulazione: la presa della sponda nemica

L’addestramento è iniziato con un’indagine con raven per verificare la presenza di ipotetici nemici. Sono stati utilizzati disturbatori di onde elettromagnetiche e gps anti droni in prossimità della sponda lodigiana. A questo punto i  lagunari, insieme al genio guastatori e con la copertura dell’artiglieria contraerei hanno preso la sponda nemica dopo uno scontro a fuoco. Una volta messa in sicurezza la sponda è stato realizzato il ponte pgm che prevede il passaggio di alcuni dei mezzi piu pesanti della forza armata per verificarne la portata del ponte, in particolare del carro Ariete (32 reggimento carri) e del carro gittaponte (3 guastatori). Il gittaponte serve a superare una trincea.

I militari del genio guastatore hanno provveduto anche a forzare un campo minato ed a neutralizzare un ordigno improvvisato con assetti ACRT.

Infine i militari hanno subito un attacco cbrn con sostsnze aggressive chimiche che hanno comportato la decontaminazione di persone e cose. Questo ha causato un ferito (contaminato) ed ha richiesto l’intervento del VTMM ambulanza (3 reparto di sanita). Infine i pontieri hanno steso sul fiume dei kit di materiale assorbente per contrastare lo sversamento accidentale di idrocarburi nel fiume.

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