I pediatri dell’Emilia Romagna ai genitori: “vaccinate i vostri bambini contro Covid”

Da lunedì 13 al via in Emilia-Romagna le prenotazioni per la fascia 5-11 anni, giovedì 16 si parte con le prime somministrazioni. 240mila le bambine e i bambini interessati

Dal prossimo 16 dicembre, inizierà in tutta Italia la campagna vaccinale contro COVID per la fascia di età 5-11 anni con il vaccino a mRNA di Pfizer autorizzato da EMA e AIFA saranno disponibili in tutta Italia.

Il tema è alquanto dibattuto anche in seno alla comunità medica e scientifica. Lo stesso Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, la struttura di riferimento nazionale delle malattie infettive, non molti giorni fa ha dichiarato che in questo momento ed in questa fase “è saggio vaccinare, nella fascia 5-11 anni, solo i bambini fragili”.

Di parere opposto i medici pediatri dell’Emilia Romagna (SIP, SIN, ACP, FIMP e SIMPeF) che hanno predisposto un manifesto in 24 punti per spiegare che il vaccino “è  efficace e sicuro ed è uno straordinario regalo per la salvaguardia della salute dei più piccoli”.

“A fronte dell’autorizzazione da parte delle autorità regolatorie della vaccinazione contro COVID per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni – scrivono i medici – nel nostro ruolo di pediatri che lavorano in Ospedale e sul territorio intendiamo fare un appello univoco e convinto a favore della vaccinazione anche in questa fascia di età, rivolgendoci ai genitori perché comprendano l’importanza di vaccinare subito i propri figli. Desideriamo così contribuire a una scelta consapevole, da parte dei genitori, basata su un’esaustiva e corretta informazione.

MANIFESTO DEI PEDIATRI DELL’EMILIA-ROMAGNA SULLA VACCINAZIONE CONTRO COVID IN 24 PUNTI

Non è troppo presto

Perché vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni

1.     I vaccini contro COVID sono lo strumento più efficace e sicuro che abbiamo per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 e la vaccinazione contro COVID è un diritto dei bambini esattamente come per gli adulti.

2.     I bambini tra 5 e 11 non sono al riparo dal virus e una parte consistente dei nuovi contagiati ha questa età. Il vaccino non deprime la capacità del bambino di rispondere alle infezioni ma, al contrario, permette al sistema immunitario di lavorare “in sicurezza” producendo delle armi di difesa in caso di esposizione al virus.

3.     Sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi può causare una patologia grave come la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva.

4.     Il long COVID, che consiste nella persistenza di sintomi patologici quali stanchezza, difficoltà alla concentrazione, malessere anche a distanza di 3 mesi dall’infezione anche lieve da SARS-CoV-2, è una realtà crescente anche in età pediatrica e può impattare sul complessivo benessere fisico e soprattutto psicologico del bambino.

5.     Lo stress causato dalla pandemia, la chiusura prolungata delle scuole e l’interruzione delle attività sportive e ricreative hanno avuto un effetto devastante sulla salute mentale dei bambini e sullo sviluppo della loro personalità e, pertanto, vanno evitati, abbattendo drasticamente con la vaccinazione la circolazione del virus in tutte le fasce d’età, anche in quella pediatrica.

6.     Vaccinare i bambini contro COVID serve a proteggerli dalle forme gravi di malattia e dal long COVID, permettendo loro di frequentare la scuola in presenza e di condurre una vita sociale normale.

7.     Pur essendo dimostrato che i bambini con alcune patologie croniche sono maggiormente a rischio di contrarre la malattia in forma grave, non è possibile sapere quali bambini, tra quelli in buona salute, presenteranno manifestazioni cliniche gravi, long COVID o problematiche psicosociali.

8.     Lo sviluppo dei vaccini nei bambini tra 5 e 11 anni non ha “saltato” nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza. La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse impiegate e all’impegno delle Agenzie regolatorie. Il numero di bambini arruolati nel trial clinico che ha portato all’autorizzazione del vaccino nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è elevato, essendo uno studio sulla popolazione pediatrica. A questo studio, giorno dopo giorno, si stanno aggiungendo milioni di dosi somministrate in varie parti del mondo (Stati Uniti, Cile, Israele e Austria), senza segnalazioni di reazioni avverse che ne controindichino l’utilizzo anche per queste fasce d’età. Inoltre, finora nessuno dei bambini che si è vaccinato è stato ricoverato per COVID.

9.     Lo studio registrativo effettuato ha dimostrato che i vaccini sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni hanno un’efficacia del 91% nel prevenire l’infezione sintomatica da SARS-CoV-2. Sappiamo anche dai dati sugli adulti che la capacità del vaccino di prevenire ricoveri e deces­si è molto maggiore della sua capacità di prevenire l’infezio­ne: quindi, la vaccinazione può evitare tutti o quasi i casi gra­vi, compresi quelli preoccupanti di MIS-C.

10. La sicurezza della vaccinazione, su oltre 3,5 milioni di bambini vaccinati con una dose e 1 milione con 2 dosi negli USA, è risultata molto elevata: gli effetti collaterali più frequenti durano poche ore e sono dolore al sito dell’iniezione, mal di testa, nausea e dolori a muscoli e articolazioni.

11. Nei bambini tra 5 e 11 anni la vaccinazione contro COVID non sembra determinare problemi cardiaci (miocarditi e pericarditi), che si sono verificati rarissimamente in alcuni ragazzi tra 15 e 25 anni e che si sono comunque sempre risolti senza problemi. Viceversa, l’infezione da SARS-CoV-2, come altre malattie virali, può dare complicanze che interessano il cuore.

12. Vaccinare i bambini in questa fascia di età potrà significare meno quarantene, meno didat­tica a distanza, meno limiti delle attività extrascolastiche e si eviterà di eseguire il tampone a ogni minimo sintomo, con indubbi vantaggi anche per la complessiva organizzazione della famiglia.

13. Il dosaggio di antigene contenuto nel vaccino è di 10 microgrammi, un terzo rispetto a quello somministrato dai 12 anni in su (30 microgrammi). Sono previste due iniezioni intramuscolari, a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

14. I vaccini contro COVID vanno assolutamente eseguiti, per il rischio di gravi complicanze COVID-correlate, a bambini con patologie quali immunodeficienze, patologie oncologiche, cardiopatie, malattie renali croniche, malattie respiratorie croniche, quadri gravi di obesità, diabete di tipo 1 non adeguatamente controllato, trisomia 21 e patologie neuromuscolari.

15. Non ci sono patologie per cui vi sia una controindicazione assoluta al vaccino a mRNA contro COVID. Solo in caso di anamnesi positiva per anafilassi, è opportuna una attenta anamnesi al fine di valutare se somministrare il vaccino prolungando il tempo di osservazione post-vaccinazione.

16. I vaccini contro COVID non hanno alcuna influenza sulla fertilità né possono causare effetti collaterali sullo sviluppo o la crescita.

17. I bambini vaccinati tuteleranno anche gli amici e i parenti che entrano in contatto con loro e che, per le loro condizioni di salute (es. difese immunitarie carenti, malattie croniche sottostanti), sono a rischio di forme gravi di malattia.

18.La somministrazione dei vaccini contro COVID può essere concomitante o essere effettuata a qualsiasi distanza di tempo con altri vaccini inattivati (es. antiinfluenzale, antipolio-difterite-tetano-pertosse, anti-HPV). Nel caso dei vaccini a virus vivo attenuato (es. anti-morbillo-rosolia-parotite-varicella) va mantenuta una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino per COVID.

19. Elevate coperture vaccinali nei bambini tra 5 e 11 anni permetteranno di contribuire a ridurre la circolazione del SARS-CoV-2 e, di conseguenza, la comparsa in Europa di varianti virali più contagiose o aggressive che riducono l’efficacia dei vaccini.

20. Se si è avuta l’infezione (tampone positivo), è possibile effettuare un’unica dose di vaccino entro i 6 mesi dal contagio. Chi ha una immunodeficienza dovrà comunque ricevere due dosi. La valutazione dei titoli anticorpali non è utile per decidere se effettuare la vaccinazione. Se sono passati più di 6 mesi dal contagio sarà necessario effettuare due dosi di vaccino. Questo vale anche per chi ha avuto la MIS-C.

21. Nei bambini con infezione confermata con tampone dopo almeno 15 giorni dalla prima dose, non è indicato somministrare la seconda dose vaccinale. Chi contrae l’infezione dopo la vaccinazione sembra che abbia la carica virale inferiori agli infetti non vaccinati. La vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo nel futuro.

22. In questi ultimi due anni COVID ha assorbito gran parte delle risorse sanitarie: vaccinarsi significa contribuire alla cura di chi è affetto da altre patologie diverse da COVID e contribuire alla ripresa regolare dei percorsi di cura e di prevenzione.

23. La scienza non ci permette di predire il futuro ma ci dà chiare indicazioni sul presente: dobbiamo avere fiducia, la scelta del vaccino anche per i bambini di 5-11 anni è quella più opportuna per la loro salute e per ribadire con forza i loro diritti.

24. Per eventuali dubbi o perplessità circa l’efficacia, la sicurezza e l’importanza dei vaccini per  COVID, vi invitiamo a consultare il vostro pediatra di riferimento o il personale afferente al Centro vaccinale di competenza territoriale, senza aspettare.

Nuovo importante passaggio in vista per la campagna vaccinale contro il Coronavirus in Emilia-Romagna: da lunedì 13 dicembre al via le prenotazioni del vaccino per tutti i giovanissimi nella fascia di età 5-11 anni, con le somministrazioni che inizieranno tre giorni dopo, giovedì 16 dicembre.

Si tratta di una platea potenziale di 240mila bambine e bambini, più del 5% della popolazione attualmente vaccinabile. Come disposto dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha dato il via libera l’1 dicembre, sarà somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer Biontech con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Si potrà prenotare tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori. Le somministrazioni saranno effettuate negli Hub e nei punti vaccinali, dove saranno individuati percorsi dedicati, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.

“Questa campagna vaccinale è stato un referendum sulla fiducia nella scienza, e in Emilia-Romagna la risposta è stata chiara e netta, con una percentuale di vaccinati che ha già superato il 90%, superiore alla media italiana- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Confido che i nostri concittadini confermeranno questa loro scelta e si affideranno ai medici anche per quanto riguarda i loro figli”.

Secondo l’ultimo Report dei contagi in età scolastica elaborato dalla Regione (consultabile al link https://bit.ly/3dqon6j), in Emilia-Romagna dal 13 settembre (inizio dell’anno scolastico) al 5 dicembre sono stati 3.987, quindi quasi il 9% del totale (8,8%), i casi di Coronavirus registrati tra gli alunni delle scuole primarie, sebbene questa in termini numerici rappresenti una fascia di popolazione molto ridotta.

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