Il centrodestra in chiusura di campagna elettorale abbandona la diplomazia e dice: “Una follia regalare Piacenza al PD”

La campagna elettorale è agli sgoccoli. Mancano poche ore al silenzio pre elezioni (che però non riguarderà i social) e mentre in piazza Cavalli va in scena la festa di chiusura voluta da Patizia Barbieri (nella foto i preparativi) arriva un comunicato firmato dal “Coordinamento della coalizione Patrizia Barbieri Sindaco” che “abbandona la diplomazia” e, pane al pane, dà voce all’appello finale agli elettori affermando come sia “Una follia regalare Piacenza al PD”.

“Domenica – prosegue la nota – si decide: o si sta di qua con il centrodestra, o si sta di là con il Partito Democratico. Chi gioca a stare in mezzo è perché – non dicendolo ma facendolo tuttavia capire – ha da tempo deciso di stare di là. Nelle prossime ore, però, la decisione non sarà più nelle mani (interessate) di partiti ed associazioni, ma in quelle dei piacentini. È pur vero che, al primo turno, gli elettori del centrodestra hanno fatto il tifo a Piacenza per due squadre diverse, ma altrettanto vero è che non votare domenica per Patrizia Barbieri significa regalare su un piatto d’argento la città al Partito Democratico.

Chi fa finta che non sia così o, peggio ancora, chi lo sa perfettamente e proprio per questo così si comporta, ha deciso di giocare la partita puntando tutto sulla candidata del PD. Tuttavia, la stragrande maggioranza di coloro che nel centrodestra hanno assistito stupiti a questo raccapricciante spettacolo, solo che lo vogliano, possono ribaltare la situazione. Se non altro perché non vi può essere equidistanza tra centrodestra e centrosinistra per chi crede nei valori e nelle idee del primo. Non ci vuole molto a convenire sul fatto che il centrodestra (anche quello che localmente qualcuno definisce “finto”) è di certo migliore di quel Partito Democratico che non vede l’ora di impossessarsi delle chiavi della città e della provincia. Se non è stato possibile farlo tra i diretti interessati, occorre – dunque – che siano i piacentini che amano, nei fatti e non a parole, la città, a riunire nelle urne la grande famiglia del centrodestra. Votare per Patrizia Barbieri significa infatti scegliere una città aperta, intraprendente e liberale. È la scelta per una amministrazione del fare, per chi vuole contenere la pressione fiscale, per puntare sull’attrattività della città e per creare posti di lavoro, proseguendo nel duro e fruttuoso lavoro degli ultimi cinque anni. La candidata del Partito Democratico, invece, ha già fatto sapere che perderà tempo prezioso buttando alle ortiche con opposti modelli di amministrazione quanto di buono già seminato. Domenica si gioca, dunque, la partita più importante, quella da vincere. Patrizia Barbieri ha sempre dimostrato di essere una persona libera: di decidere, come di fare. Senza tessere di partito, senza vincoli di apparato, con il centrodestra sempre nel cuore. La sua storia personale ci dice che, senza mai guardare se vi fossero – o meno – probabilità di vittoria, si è sempre schierata in ogni elezione dalla parte del centrodestra. Dopo che Piacenza è stata amministrata negli ultimi 30 anni per 20 anni dal Partito Democratico, davvero vi sono elettori nel centrodestra che la vogliono consegnare ai suoi porta bandiera Tarasconi, De Micheli, Gazzolo e Fiazza? Se la sinistra più radicale sostiene che nessun suo elettore deve votare a destra, perché mai qualcuno del centrodestra dovrebbe votare per la candidata del Partito Democratico? E allora: domenica 26 giugno, non c’è altro da fare che votare Patrizia Barbieri”.

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