Il piano dell’Ausl di Piacenza per fronteggiare una possibile seconda ondata di Covid

L'ingegner Baldino ha illustrato i dati sull'andamento del Covid che è sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti. Individuate tre azioni "chiave" per il prossimo autunno inverno

Secondo appuntamento con il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino per fare il punto della situazione Covid -19 in provincia di Piacenza ed anche per illustrare il piano messo a punto per affrontare una possibile seconda ondata di pandemia.

I dati dell’ultima settimana

Il manager della sanità piacentina ha innanzitutto illustrato i dati. Il numero di tamponi svolti nell’ultima settimana è sostanzialmente lo stesso rispetto alle due precedenti ossia pari al circa 5 mila (4.976). I nuovi positivi sono risultati essere 53, in leggero calo (erano stati 60 la settimana precedente). Il rapporto fra tamponi effettuati e positivi individuati è dell’1,1% (contro l’1,2%).

Sono invece aumentate e persone in quarantena passate da 176 a 216, quelle in isolamento dopo rientro dall’estero sono 278 (contro 271), mentre le persone positive in isolamento volontario sono 206b (erano 153 la settimana precedente). In totale quindi si è passati d 600 persone a 700.

Dei 53 nuovi positivi 15 sono sintomatici e 36 sono gli asintomatici mentre per 2 non è noto.

Quanto a carica virale 35 sono risultati positivi e 18 bassi positivi cioè con una bassa carica virale.

Dando uno sguardo alle categorie di provenienza dei nuovi positivi si scopre che oltre la metà deriva da rientri dalle vacanze (19 rientri da altri stati, tre d rientri da Malta, Croazia etc., 5 da controlli su ricoveri ospedalieri, 6 da screening in case di riposo per anziani, 6 da contact tracing, 7 da rientro da vacanze in Italia, 2 sintomatici, 2 d vigilanza su luoghi di lavoro.

La gran parte dei tamponi è stata effettuata su persone al rientro dalle vacanze (1.085) in ospedale (1.285), nelle case di riposo (885) ed in pronto soccorso (601). Infine 336 sono stati effettuati in ambulatori, 312 a personale sanitario, 117 domiciliari e 72 a personale scolastico.

Netto l’aumento di positivi fra i giovani registrato in queste ultime settimana: 26% da 0 a 17 anni, 38% da 18 a 40 anni, 21% da 41 a 64.

Il dato forse più positivo è che non vi sono stati decessi né ricoveri in terapia intensiva.

Il piano per affrontare l’emergenza Covid in autunno ed inverno

Nella seconda parte dell’incontro l’ingegner Luca Baldino ha spiegato come l’azienda sanitaria piacentina si sia preparata per affrontare il prossimo autunno. E’ partito da due constatazioni.

Innanzitutto l’impossibilità di replicare un lockdown strutturato come è stato realizzato nei mesi di marzo ed aprile. Da qui – è stato spiegato – deriva la necessità di intercettare precocemente i casi positivi, testare i loro contatti e garantire un isolamento efficace dei positivi.

In secondo luogo la necessità di disporre di strutture di cura adeguate a fronteggiare un’ondata epidemica pari o superiore alla prima. Questo – è stato spiegato – si può ottenere “incrementando la flessibilità complessiva delle strutture ospedaliere e la dotazione di posti letto intensivi e semi-intensivi, potenziando la rete territoriale e rafforzando l’integrazione con le strutture residenziali”.

Tre azioni chiave

Tre le azioni chiave individuate dall’Ausl per fronteggiare una possibile nuova ondata:

1.Attività di diagnostica di laboratorio

Per quanto riguarda il laboratorio è ormai chiaro che una diagnosi precoce dei positivi è fondamentale per combattere efficacemente  il virus. L’azienda sanitaria è pronta ad arrivare ad analizzare fa 1,5 e 2 mila tamponi al giorno ed ha come obiettivo quello di arrivare ad un massimo di 4 mila tamponi giornalieri. Le nuove strumentazioni ora in dotazione consentono di refertare un tampone in 6 ore dal check in.

Non verranno fatte solo diagnosi di Coronavirus SARS-COV  ma sarà possibile un’analisi differenziale dei patogeni per individuare anche il virus respiratorio sinciziale (RSV), l’Influenzavirus A, il virus dell’influenza B, lo streptococco, la legionella.

2. Piano di sorveglianza sanitaria

L’Azienda USL di Piacenza ha predisposto un gruppo di lavoro multidisciplinare per la revisione del processo di lavoro relativo alla identificazione e trattamento dei pazienti COVID in previsione del periodo autunnale ed invernale.

Dagli incontro effettuato è stato elaborato un percorso da seguire.  Chiunque abbia sintomi para-influenzali dovrà essere considerato un possibile COVID positivo (COVID-like) e pertanto la diagnostica dovrà essere quella prevista per questa tipologia di pazienti.

Per questo si è ipotizzato di dover gestire e analizzare circa 1.500 tamponi al giorno per valutare eventuali sindromi para-influenzali.

Occorrerà anche un’adeguata organizzazione per l’esecuzione di tamponi al domicilio del paziente.

L’iter diagnostico dovrà partire da una segnalazione di caso sospetto ed è importante che ciò avvenga precocemente attraverso la notifica dei medici di famiglia, continuità assistenziale, medici ospedalieri (ad esempio pronto soccorso), oppure delle strutture socio-sanitarie, dei medici competenti, dei laboratori esterni e delle altre AUSL/regioni.

Elemento fondamentale sarà la collaborazione dei cittadini che dovranno subito segnalare al medico curante la presenza di febbre.

L’Ausl dal suo canto si impegna ad assicurare l’esito del tampone nel più breve tempo possibile dalla notifica di caso sospetto, evitando così isolamento in casa in attesa dei risultati.

E’ anche allo studio un accordo con le strutture pubbliche e private che effettuano rilevazione della temperatura in ingresso, per creare un sistema di segnalazione rapido che consenta l’avvio della procedura diagnostica.

In caso positività COVID il paziente viene preso in carico dall’Ausl. Il monitoraggio clinico del paziente a domicilio sarà di competenza del proprio medico curante che monitorerà le condizioni sue cliniche fino alla guarigione. Intanto partirà subito il contact tracing del paziente positivo.

L’Azienda USL di Piacenza formalizzerà a breve un accordo con i medici di famiglia convenzionati relativo alla presa in carico e gestione dei pazienti COVID.

Inoltre è previsto un incremento fino a 100 infermieri a disposizione della rete territoriale e il potenziamento a 18 squadre USCA.

Vi saranno anche ulteriori bandi per incarichi di collaborazione rivolto a medici per attività di sorveglianza sanitaria, per medici ed infermieri, in relazione alle necessità sanitarie ed assistenziali conseguenti a Covid-19 (da utilizzare sul territorio della provincia di Piacenza e Parma) ed infine incarichi di collaborazione volontaria a supporto della logistica presso i punti di controllo (check point).

Sarà anche rafforzato il personale amministrativo con contratti a tempo determinato in corrispondenza del picco influenzale ed infine saranno reclutate assistenti sanitarie a copertura dell’aumento attività di contact tracing.

L’epidemia COVID ha spinto l’Ausl a dotarsi di un apposito software costruito ad hoc, IGEA, per gestire pazienti COVID, i loro contatti ed i casi sospetti, in modo strettamente integrato con molti altri programmi aziendali (accettazione ospedaliera, pronto soccorso, assistenza domiciliare, laboratorio analisi, protocollo, AgendaWeb…) e regionali (anagrafica unica, risorse umane). Il software raccoglie e gestisce le cartelle-paziente rendendole fruibili ed interrogabili dai diversi dipartimenti aziendali, prevedendo il suo utilizzo anche da parte dei medici di famiglia ad esempio per l’inserimento della scheda di segnalazione di malattia infettiva e per il rilascio del certificato di guarigione clinica.

3. Gestione delle scorte

L’ultimo punto del piano dell’Azienda USL di Piacenza riguarda  lo stoccaggio di farmaci, dispositivi di Protezione Individuale, materiali di consumo sufficienti a soddisfare per tre mesi volumi di consumo pari a quelli registrati nei mesi di marzo ed aprile.

I Dpi dovranno essere a disposizione del personale ospedaliero e territoriale, dei medici convenzionati, dei medici di continuità assistenziale, delle case di riposo e delle forze dell’ordine.

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