Il prefetto Lupo: “Lo Stato c’è ed è fortemente concentrato nel contrasto alle mafie”

Commentando l'episodio di vandalismo alla Besurica, il rappresentante del governo dice " La lotta alle mafie e all’indifferenza deve essere un imperativo di tutta la comunità"

Vandalismo cartello vittime mafia a Piacenza

Il prefetto di Piacenza Daniela Lupo interviene con un comunicato sull’episodio del cartello dedicato alle vittime di mafia, posizionato alla Besurica ed abbattuto da ignoti proprio il 21 marzo quando si celebrava la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Una giornata riconosciuta dalla legge 8 marzo 2017, n. 30 che ha affermato l’alto valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie e della memoria delle vittime innocenti. La referente di Libera Piacenza, Antonella Liotti, ha denunciato l’episodio  alle forze dell’ordine; il prefetto, appena avvisata, ha voluto compiere un sopralluogo sul posto, accompagnata dal comandante provinciale dei carabinieri Paolo Abrate e dalla stessa Liotti, per riaffermare con immediatezza la necessità e la volontà di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa, in difesa delle istituzioni democratiche e della libertà dei cittadini da ogni condizionamento mafioso.

“Le tante, troppe vittime innocenti delle mafie -si legge nel comunicato -devono essere commemorate continuando a lavorare, ogni giorno, ognuno nel proprio settore ed ambito di vita, per prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata, anche nel tessuto economico e sociale forte e sano di questo territorio”.

Il prefetto Lupo ha poi ricordato le parole pronunciate da un giovane coraggioso, messo a tacere dalla mafia a Partinico il 9 maggio 1978: Peppino Impastato.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.

“La lotta alle mafie – ha concluso il prefetto – e all’indifferenza deve essere un imperativo di tutta la comunità, che deve continuare a partecipare da protagonista alla vita del Paese, anche denunciando eventuali pressioni o tentativi di infiltrazione, senza alcun timore di essere lasciata sola dalle Istituzioni. Lo Stato c’è ed è fortemente concentrato nel contrasto alle mafie e alle illegalità, anche in questo territorio, con tutte le sue articolazioni”.

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