“Il Ritratto di Signora di Klimt” è tornato alla Ricci Oddi

Il quadro del pittore viennese ha lasciato oggi la Banca di Piacenza per raggiungere la teca dove sarà ospitato. Domani inaugurazione senza pubblico ma in diretta streaming. Intanto alla Banca di Piacenza ostensione dell'eccoe Homo

Il Ritratto di signora di Gustav Klimt ha lasciato il caveau della Banca di Piacenza ed è stato portato alla Galleria Ricci Oddi per essere collocato nella speciale teca fatta appositamente costruire grazie al contributo dell’Istituto di credito locale e della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Nel frattempo, l’Ecce Homo di Antonello da Messina è arrivato ieri, giovedì, sempre al caveau alla Banca, per essere poi spostato a Palazzo Galli. Entrambe le opere – le più importanti che ha Piacenza – sono così pronte per l’inaugurazione in diretta streaming di domani, sabato 28 novembre: l’esposizione del Klimt alla Ricci Oddi, alle 11 (sul canale YouTube della Galleria) e l’Ostensione dell’Ecce Homo nel Salone dei depositanti, alle 16,30 (sul sito della Banca, www.bancadipiacenza.it).

Il Ritratto di signora era giunto nei locali blindati di via Mazzini il primo giugno scorso, dopo il dissequestro dell’Autorità giudiziaria e la disponibilità della Banca ad ospitarlo in attesa del suo definitivo ritorno in via San Siro. Alla presenza del presidente della Galleria Massimo Ferrari – il dipinto è stato tolto, dal personale della ditta specializzata in trasporti d’arte Laiguigli, dalla cassa dove era riposto ed esaminato dal restauratore Giuseppe De Paolis, che ne ha verificato l’ottimo stato di conservazione. Servizio di sicurezza garantito da Metronotte Piacenza.

Trafugato oltre 20 anni fa, nel 1997 e ritrovato nel dicembre dello scorso anno nascosto in un anfratto in giardino il dipinto tornerà dunque ad essere esposto nel Salone d’Onore della Galleria. La nuova collocazione sarà svelata nel corso di una presentazione virtuale “a distanza”, in diretta streaming a partire dalle ore 11 sul canale youtube della Galleria accessibile dal sito riccioddi.it o direttamente a questo link.

All’evento streaming introdotto dal Presidente della Galleria Massimo Ferrari interverranno il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, l’Assessore alla Cultura e paesaggio Regione Emilia Romagna Mauro Felicori, il Sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, l’Assessore alla Cultura, Turismo, Istruzione ed Europa del Comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi e le curatrici del PROGETTO KLIMT Elena Pontiggia e Gabriella Belli alla presenza dei membri del Consiglio di Amministrazione della Galleria e dei rappresentanti delle quattro realtà del territorio che hanno permesso la realizzazione di questa prima tappa: Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano per la realizzazione della teca, Davide Groppi per il progetto di illuminazione e Banca Generali Private che ha permesso la realizzazione del primo video di avvicinamento all’opera di Ritratto di Signora ideato e prodotto da Studio Azzurro.

“Oggi, a quasi un anno dal suo ritrovamento, Ritratto di Signora torna finalmente in Galleria” dichiara Massimo Ferrari, Presidente della Galleria Ricci Oddi “A seguito della valutazione degli esperti che ne hanno confermato la corrispondenza con il quadro rubato nel 1997, il Consiglio d’Amministrazione ha lavorato con determinazione per ri-accogliere in Galleria l’opera nella prima data possibile dopo tutti i passaggi necessari a garantire la sicurezza e la futura visita a chi vorrà vederla. Il suo ritorno è prima di tutto un regalo per la città di Piacenza così provata dalla pandemia che sta colpendo il nostro Paese e il Mondo intero, ma ci permette di intraprendere questo percorso – Progetto Klimt – da noi ideato per rilanciare e valorizzare tutta la Galleria grazie a un programma scientifico biennale che coinvolgerà le Istituzioni locali e nazionali, insieme ad autorevoli studiosi di caratura internazionale”.

Il rientro dell’opera rappresenta infatti l’avvio ufficiale del Progetto Klimt , un programma scientifico biennale, promosso e ideato dal Consiglio di Amministrazione della Galleria e curato da Elena Pontiggia – critica e storica dell’arte, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera e al Politecnico di Milano – che ne è anche la coordinatrice e Gabriella Belli, storica dell’arte italiana e Direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Quattro tappe consequenziali che partono dal ritrovamento e la riesposizione del dipinto per affrontare il rapporto tra Klimt e gli artisti presenti in Galleria, fino al legame e alle influenze tra il pittore austriaco e l’Italia arrivando nell’ultima tappa “Klimt Intimo” all’approfondimento della stagione finale dell’artista. Il quadro è ospitato all’interno del Salone d’Onore in un allestimento nato dlla collaborazione con il Politecnico di Milano (Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi con Annalucia D’Erchia)

“Sono onorata di coordinare Progetto Klimt , un programma ambizioso e prestigioso che permetterà di dare la giusta attenzione a Ritratto di Signora, alla Galleria e al rapporto tra Klimt e il nostro Paese” commenta Elena Pontiggia, coordinatrice del Progetto. “Mi sono occupata degli apparati critici che accompagneranno il Ritorno in Galleria del dipinto e seguirò anche le fasi successive del programma, che è ancora in cantiere perché fin da subito con il Presidente Ferrari è stato immaginato come un progetto graduale e collettivo permettendo di arricchirsi nel tempo con diverse collaborazioni dal territorio dall’Italia e dal mondo. Il Progetto Klimt va considerato un lavoro di gruppo, in cui la galleria e la città di Piacenza (col suo museo, le sue opere, i suoi appassionati) non sono solo ospiti, ma protagonisti.”.

Ritratto di Signora è un’opera ricca di misteri: oltre ad essere rimasta lontana dalla Galleria per più di vent’anni dal 1997 al 2019, è stata ritrovata lo scorso dicembre in un’intercapedine della Pinacoteca; il dipinto inoltre cela al di sotto del ritratto visibile un secondo dipinto dello stesso Klimt.

Il quadro non è dipinto ma ridipinto e Klimt l’ha ripensato “per via di levare”. Nel 1996, grazie a una felice intuizione di una studentessa di scuola superiore, Claudia Maga – un’intuizione poi confermata dalle analisi scientifiche grazie alla determinazione dell’allora Direttore della Galleria Stefano Fugazza – si è scoperto che sotto la superficie della pittura si nascondeva un altro ritratto – influenzato dalla ritrattistica impressionista e postimpressionista – che si credeva perduto.

Intitolata Backfisch (“ragazzetta”, nel tedesco colloquiale), l’opera era stata esposta alla Grosse Kunstausstellung di Dresda del 1912 e pubblicata una sola volta, non nel catalogo della mostra, ma più tardi, nel maggio 1918 in una rivista d’arte austriaca. Come nei ritratti di Renoir o di Lautrec, la Ragazzetta era disegnata con precisione nel suo abbigliamento, dal largo cappello ovale al boa di piume avvolto intorno al collo, allo scialle. Quando tra il 1916 e il 1917 Klimt ritocca il quadro, elimina tutti quei particolari. La giovane vestita alla moda del 1912 si trasforma in una figura meno realistica: cappello e capigliatura lasciano posto a un’unica forma ovoidale, mentre la consistenza dei vestiti si scioglie, con veemenza espressionista, in un insieme di pennellate quasi informali.

Ritratto di Signora non è attualmente visibile al pubblico in ottemperanza alle disposizioni nazionali per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. La Galleria, infatti, riaprirà le sue porte, nella prima data possibile, sulle base di nuove indicazioni a livello nazionale.

 

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