Il sindaco Barbieri: “Troppo gravoso, nell’emergenza, il carico familiare sulle donne”

Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza e presidente della Provincia scrive una lettera alle concittadine dopo aver sentito e letto, in questi giorni, del disagio di tante famiglie costrette dalla zona rossa alla didattica a distanza ed ai salti mortali che questo implica per tante mamme che lavorano.

«Scrivo questa lettera dopo aver letto e ascoltato, in questi giorni, gli interventi di tante mamme che esprimono il disagio di genitori e figli per la chiusura delle scuole e il ripristino della didattica a distanza. Per me, abituata a dare un peso ad ogni parola, quelle delle nostre concittadine arrivano come un macigno, a porre domande su cui è chiamata a interrogarsi non solo la politica, intesa come strumento di inclusione e promozione sociale, ma anche la società civile, che ancora oggi fatica ad affrancarsi da modelli in cui la gestione familiare è questione prettamente femminile.

Lo affermo con rammarico e consapevolezza, senza venire meno alla responsabilità del mio ruolo. Pochi giorni fa, in occasione dell’8 marzo, ho voluto condividere un pensiero sull’impatto devastante con cui la pandemia ha gravato soprattutto sulle donne, in termini personali e occupazionali. Accendere i riflettori su questo tema è doveroso, ma hanno ragione tutte coloro che ci ricordano, con rabbia e con dignità, come questo non sia più sufficiente.

Non è mai stato facile, per le mamme che lavorano, ma nel contesto dell’emergenza sanitaria la situazione è precipitata. Non avere accesso a scuole e asili, non poter contare sul supporto dei nonni se non mettendo a rischio la loro stessa salute, significa non solo che mancano le basi di servizi essenziali, ma che si acuisce e si aggrava la disparità tra i cittadini.

I congedi parentali adeguatamente retribuiti e riconosciuti per entrambi i genitori, così come lo smart working per le posizioni cui è applicabile, non dovrebbero mai essere oggetto di privilegio, ma diritti acquisiti e ormai adattabili con tempestività a tutte le esigenze cui la pandemia ci mette di fronte, anche con scarsissimo preavviso, da un anno a questa parte. Senza distinzioni di genere, difendendo la professionalità di madri e padri che oggi sono costretti a farsi carico dell’accudimento dei propri figli e vorrebbero poter scegliere di dividersi, equamente, i compiti.

So bene che la politica ha un ruolo fondamentale in tal senso e mi impegno in prima persona a dare voce a queste istanze, perché i ristori – così come, guardando al futuro, le agevolazioni per nuove iniziative – non restino solo promesse. Io, per rispetto, non sono abituata a farne, tantomeno su questioni in merito alle quali non ho potere decisionale: la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, inclusi gli asili nido, così come l’istituzione delle zone rosse, dipendono da Governo e Regione, non permettendo deroghe a livello provinciale.

Quel che posso dire, sin d’ora, è che confermeremo l’impegno, assunto già nel 2020 di favorire la frequenza dei centri estivi e di tutte le attività che si potranno realizzare per bambini e ragazzi. Dirigenti scolastici e insegnanti stanno già facendo, in tal senso, sforzi straordinari per assicurare a tutti le stesse opportunità, anche organizzando la frequenza in aula a turno, per piccoli gruppi, a seguito del provvedimento ministeriale che lo autorizza proprio per garantire il principio di inclusione. Lo stesso avviene, da oggi, per la Sezione Infanzia del polo comunale Edugate, per gli iscritti tra i 3 e i 6 anni di età; purtroppo, non ci è consentito per i nidi, ma laddove è stato possibile siamo intervenuti subito.

Non basta, anche se ogni piccolo passo va nella direzione di dare un aiuto concreto. Continuando ad ascoltare la voce di tutte le donne che oggi ci chiedono conto delle tutele che ancora mancano, vorrei dire a ciascuna che sono loro vicina, con il cuore».

Intanto, proprio su questo fronte arriva la notizia che nel decreto decreto legge n.30/2021 non è previsto il congedo retribuito se uno dei genitori è in smart working.

L’assessore alle Pari opportunità dell’Emilia-Romagna, Barbara Lori, commenta il provvedimento che introduce il diritto allo smart working per chi ha figli con meno di 16 anni in didattica a distanza, contagiati e in quarantena per Covid:

«Una misura contraddittoria – dice – che penalizza in particolare le donne, visto che i dati ci dicono che in questi mesi sono state soprattutto loro ad usufruire del lavoro agile. Ma che limita la possibilità di usufruire  di forme di congedo retribuito, se al contempo uno dei genitori utilizza proprio questa modalità di lavoro. Apprezzo l’impegno, ma il perdurare della crisi pandemica e l’impatto fortissimo sulle donne lavoratrici richiede di migliorare la misura. Il mio auspicio  – conclude Lori – è che il provvedimento venga modificato in fase di conversione e che vengano introdotte norme che tutelino maggiormente le donne».

 

 

 

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