Il viaggio “da incubo” di una piacentina che sta rientrando dalla Liguria

Vista la situazione delle autostrade al collasso la nostra lettrice ha scelto rientrare dalla riviera di levante in treno. Vagoni ghiacciati e “sigillati” con persone stipate come le sardine. Il tutto alla faccia del Covid e della prevenzione

Una nostra lettrice piacentina ci ha inviato poco fa una fotografia scattata su un treno regionale che collega la riviera ligure di levante con Genova. La signora, nel week-end si è recata a trovare la madre che si trova in vacanza a Rapallo. Vista la disastrosa situazione delle autostrade in quella zona, ha scelto di viaggiare in treno dovendo purtroppo fare conto con la scarsità di collegamenti disponibili.

«In macchina – ci ha raccontato poco fa – ci sono amici che hanno impiegato anche 5 ore per un viaggio che normalmente ne richiede meno di 2. E’ un tratto al collasso. Per questo ho scelto il treno anche se molti treni (non so perché) non sono prenotabili e bisogna fare anche due o tre cambi. L’andata è filata liscia. Purtroppo il rientro si sta rivelando più complicato per le modalità con cui Trenitalia fa viaggiare le persone. E’ incredibile il fatto che mentre al ristorante ci fanno tenere le distanze, in spiaggia hanno messo metà lettini per garantire il rispetto delle norme anti Covid, nei negozi si entra uno alla volta … sui treni si viaggia stipati come sardine. Siamo chiusi in questi vagoni con i finestrini sigillati, l’aria condizionata al massimo (e si gela) e c’è persino gente in piedi. Non ha senso. Oltretutto c’è chi usa la mascherina in maniera impropria. Ho appena fatto il test in ospedale a Piacenza e sono risultata negativa. Spero di non ammalarmi in questo viaggio. Ma la nostra concittadina De Micheli, ministro dei trasporti, si rende conto che così si isola uno dei tratti di mare più belli d’Italia? Forse sarebbe il caso che si desse una mossa!».

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