In cinquecento chiedono la rimozione del dehors in piazzetta Plebiscito

Presentata questa mattina in comune una petizione promossa dal Comitato piazzetta Plebiscito e condivisa dal Fondo Ambiente e Territorio di Piacenza

C’è chi proprio non si rassegna davanti al nuovo assetto di piazzetta Plebiscito a Piacenza e così questa mattina è stata consegnata all’Ufficio Protocollo del Comune una petizione che richiede ilripristino della situazione antecedente, con la rimozione del gazebo del ristorante Twin Fish.  Ad accompagnare la richiesta ci sono 518 firme di altrettanti cittadini. La petizione è stata promossa dal Comitato piazzetta Plebiscito ed è stata condivisa dal Fondo Ambiente e Territorio di Piacenza.

Ecco il testo

Con la presente istanza i sottoscritti chiedono che in piazzale Plebiscito venga ripristinato l’assetto esistente prima che fossero abbattuti tre tigli (recentemente reimpiantati) e che venisse collocata, di fronte al palazzo di via Sopramuro 17 una struttura metallica su piattaforma, destinata a fungere da dehors del ristorante Twin fish.
Fanno presente :
• che la crescita dei tre giovani tigli messi a dimora sarà lenta e difficile date le condizioni ambientali; pertanto raccomandano di sottoporli costantemente alle cure e interventi necessari per assicurarne un equilibrato sviluppo;
• che l’inserimento della struttura/dehors nel piazzale sul quale prospettano il fianco della basilica di San Francesco e il braccio superstite del suo chiostro:
– contrasta con le vigenti disposizioni comunali in materia di dehors;
– non rispetta l’obbligo di conservazione e tutela delle piazze e vie storiche, sancito dal Codice dei beni culturali (D Lgs 42/2004 art. 10 comma 4 lettera g) che ammette, in tali contesti urbani, solo interventi conservativi, non di nuova costruzione;
– altera l’unitarietà del piazzale stesso e impedisce la percezione dell’intero complesso religioso;
– ostruisce quasi completamente l’accesso al piazzale;
– eccede il fronte del ristorante e va ad impegnare tutto lo spazio antistante al palazzo del numero civico 17, cosa possibile solo se autorizzata dal proprietario/titolare di tale immobile o gestore dell’attività limitrofa.
La tipologia strutturale di questa costruzione è totalmente diversa da quella prevista dalle norme
comunali per i dehors, che non possono avere destinazione assimilabile a quella abitativa per il loro carattere di assoluta precarietà.
La struttura ha uno sviluppo in pianta, all’incirca, di oltre 20 metri per 4, è costituita da elementi portanti metallici, stabilmente ancorati a una piattaforma poggiante sulla pavimentazione del piazzale, e fronteggia l’intera facciata dell’edificio antistante. La sua rimozione comporterebbe un lungo e complesso lavoro, così come lo è stato quello di installazione. Pertanto non si tratta di un elemento rimovibile, quale un dehors, ma è evidentemente destinata ad essere permanente.
Nel contesto in cui è stata inserita non è ammessa dalle norme vigenti perchè è, di fatto, una nuova costruzione, come è definita dall’Allegato alla LR 15/2013 – punto g) e dalla Delibera della Giunta Regionale 28-6-2017 n. 922.
Lo dimostra la pesante struttura in acciaio che necessita, per essere agibile, di un collaudo strutturale e, di conseguenza, anche di un certificato di abitabilità, esclusa e superflua invece per i dehors, proprio perchè devono essere totalmente reversibili e privi di copertura fissa.
Come tale non è compatibile con le norme di tutela del Codice dei Beni culturali (art. 10 comma 4 lettera g; artt. 3 e 29) e contrasta con le disposizioni del Regolamento Edilizio, che stabiliscono le caratteristiche e i limiti per la realizzazione dei dehors (art. 185. 3; 185.4 lettere b e c) sotto evidenziate con sottolineatura, e con le Linee guida per la progettazione dei dehors di cui il Comune è dotato.
Per tali motivi i sottoscritti chiedono la rimozione immediata del dehors posto in piazzale
Plebiscito.
COMITATO PIAZZETTA PLEBISCITO FONDO AMBIENTE E TERRITORIO
Piacenza, 7 marzo 2022

REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE VIGENTE – ESTRATTO
ART.185 DEHORS
185.1 Per “dehors” si intende l’insieme degli elementi mobili o smontabili o comunque facilmente rimovibili posti temporaneamente in modo funzionale ed armonico sullo spazio pubblico, o privato gravato da servitù di passaggio pubblico, che costituisce, delimita e arreda lo spazio per il ristoro all’aperto annesso ad un locale di pubblico esercizio di somministrazione.
185.2 Il tema dei dehors e del loro inserimento nel contesto urbano deve assumere la giusta valenza qualitativa rispetto ad una modalità attuativa meramente legata agli aspetti di occupazione di suolo pubblico, ed in tal senso, in analogia all’illuminazione, alle pavimentazioni, al verde, alla segnaletica stradale esso deve diventare parte integrante di un progetto dello spazio urbano che ha come obiettivo l’ordinata ed armonica organizzazione della città soprattutto quella storica.
185.3 Per tutte le tipologie di dehors e per tutto il territorio urbano:
In tutti i casi la progettazione e l’allestimento dovrà essere conforme al Codice della Strada, allo strumento urbanistico, al presente Regolamento, alle Linee Guida in materia di Sicurezza Urbana nell’uso del territorio approvate con delibera del C.C. n. 215 del 18/9/2006, alla normativa in materia di Barriere Architettoniche, di Igiene Pubblica ed alle altre prescrizioni di legge.
In nessun caso il dehors potrà trasformarsi in un locale chiuso, tipologia da assoggettare per quanto riguarda distanze, superfici e materiali alla disciplina di cui all’ART.183 del presente Regolamento.
Non sono ammessi, per evidenti ragioni di sicurezza, sia per il personale addetto che per gli utenti, dehor a servizio di esercizi pubblici collocati dal lato opposto di strade non pedonali, ad eccezione del Centro Storico
L’occupazione con dehors che ecceda il fronte del proprio esercizio commerciale e vada ad impegnare spazio di fronte ad altra proprietà/esercizio commerciale dovrà essere condivisa dal proprietario/titolare di tale immobile o gestore dell’attività limitrofa.
185.4 Gli elementi costitutivi del dehors sono:

a) Arredo: sedie e tavoli, dal disegno semplice e lineare, progettati per allestimenti esterni, coordinati fra loro nel disegno, materiale e nel colore; dovranno essere elementi di design, di buona qualità e difficilmente deteriorabili. E’ vietato l’utilizzo di attrezzature e arredo precarie (destinate a manifestazioni/feste temporanee) quali panche e tavoli lunghi, con struttura metallica e legno, pieghevoli, che non garantirebbero la qualità richiesta a la sicurezza nell’uso

b) Delimitazioni: sono formate da barriere leggere in vetro, completamente trasparenti in Centro
Storico, parzialmente nel resto del Centro Urbano, con una struttura formata da montanti metallici sottili; il loro utilizzo è previsto solo nel caso in cui si renda necessaria per motivi di ordine funzionale (presenza di autovetture in sosta o in transito oppure di altri elementi incongrui), senza peraltro creare spazi chiusi e tali da impedire la lettura spaziale della scena urbana; sono ammesse delle soluzioni antiriflesso solo in prossimità dei passi carrai. La linea di delimitazione dell’area di occupazione deve essere costituita da una sola fila di elementi, necessariamente uguali tra loro.
Le uniche altre delimitazioni ammesse sono quelle con fioriere: dovranno essere in materiale resistente, non facilmente deteriorabile, con forme e dimensioni adeguate all’uso; le essenze ivi poste a dimora dovranno essere mantenute in buono stato vegetativo. Le fioriere saranno ammesse solo se non interferenti con la lettura di elementi architettonici e/o monumentali. L’altezza massima prevista per le delimitazioni, anche nel caso delle fioriere comprensive delle essenze messe a dimora, è di metri 1,60, misurati dal livello stradale o del marciapiede, sul quale viene installato il dehors. Non è ammessa nessun altro tipo di delimitazione, se non in aree pedonali dei semplici
dissuasori con catenelle, in ghisa o metallo color ghisa, come il resto dell’arredo urbano. Non sono ammessi rampicanti su graticci.

c) Elementi di Ombreggiatura:
ombrelloni rimovibili con struttura in legno o ferro verniciato e telo di copertura in cotone naturale, di forma quadrata o rotonda; tende a muro con tipologia a braccio e telo di copertura in cotone naturale. Lo sporto della tenda deve essere inferiore ad 1/3 della larghezza della strada e la sua altezza da terra deve essere superiore a cm 220; struttura sottile in metallo, sostenuta da montanti, con copertura non rigida; la struttura che sostiene la tenda di copertura dovrà essere posta inferiormente alla
stessa.
Il materiale usato per questi sistemi di copertura può essere solo in cotone, anche impermeabilizzato, o in materiale ignifugo, effetto tessuto, opaco. L’altezza massima prevista per la copertura in telo è di 3,00 metri dal livello del suolo o della pedana se realizzata
Il telo potrà essere solo in tinta unita e i colori variare nella gamma dei colori terrosi all’avorio al beige, nonché le tinte previste per le facciate del “Piano Colore del Centro Storico”, soprattutto se richiamanti quella di un edificio prospiciente l’area occupata dal dehors. Nel Centro Storico non sono consentite scritte o diciture di alcun tipo.

d) Pedane: per quanto riguarda le pedane e le pavimentazioni modulari sopraelevate dovranno avere altezza minore o uguale a cm 15 salvo casi di particolari dislivelli. Dovrà sempre essere garantita l’accessibilità e l’eventuale scivolo di raccordo dovrà essere realizzato all’interno dell’area.
Per il rivestimento delle pedane è obbligatorio l’uso di parquet, lastre di rame, piombo.

e) Illuminazione: gli elementi di illuminazione potranno essere costituiti da corpi illuminanti a pavimento (piantane), da tavolo o sospese. In nessun caso è previsto l’utilizzo di corpi illuminanti a parete che vengano ancorati all’edificio f) Riscaldamento: gli elementi di riscaldamento sono costituiti da corpi scaldanti per esterni del tipo a “fungo” o similari

g) Complementi di arredo quali, tovaglie, cuscini, accessori, ecc. dovranno essere parte integrante, armonica e coordinata, dell’intero allestimento. Al fine di accrescere l’attrattività e l’eleganza nei luoghi storici della città, i titolari delle attività dovranno privilegiare l’uso di tovaglie e copritovaglie in tessuto.
185.5 La procedura per il richiedente che inoltra la domanda di occupazione temporanea di suolo
pubblico per la realizzazione di dehors segue il seguente iter procedurale:
a) ritiro del modello per la domanda di occupazione di suolo pubblico presso il Servizio Tributi o
presso il sito web dell’Amministrazione Comunale;
b) compilazione del modello e presentazione di documentazione integrativa da allegare costituita
da Relazione Tecnica – Illustrativa contenente:
planimetria di inquadramento in scala 1:1.000/1:2.000 e planimetria di dettaglio in scala
1:50/1:100 con indicazione delle dimensioni di ingombro (larghezza e profondità), dei mq complessivi, del tipo e del numero degli elementi di arredo utilizzati e delle loro modalità di allestimento; relazione sintetica, firmata da tecnico abilitato, che contenga la descrizione delle scelte proposte, la dimostrazione del rispetto delle indicazioni previste dalle presenti norme con indicazione, attraverso la presentazione di documentazione fotografica e/o di depliant e/o schede tecniche, del modello, del colore e del materiale degli elementi di arredo che si intende utilizzare; Documentazione fotografica dello stato dei luoghi; Parere della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici nel caso di immobili vincolati, istruttoria presso il Servizio Tributi con parere del Servizi competenti in materia di Riqualificazione Urbana, Viabilità, Manutenzione, Edilizia, Sicurezza Urbana; autorizzazione all’allestimento concesso dal Servizio Tributi.

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