In Emilia Romagna via libera all’auto tampone ma solo per chi ha la dose booster

La sperimentazione partirà mercoledì 19 gennaio 2022. Verranno effettuati tamponi molecolari di controllo a campione

La Regione Emilia Romagna, per prima in Italia ed in via sperimentale, dà il via libera all’auto tampone casalingo per determinare la propria positività o per porre fine all’isolamento. Il cosiddetto autotest sarà possibile solo per i cittadini residenti in Emilia-Romagna con ciclo vaccinale completo (due dosi + booster). Non sarà, almeno al momento, accessibile ad altre categorie come ad esempio i bi-vaccinati con successiva infezione e guarigione. Il ministero della Salute che ha dato il via libera alla sperimentazione ha chiesto una serie di garanzie a Bologna, fra cui quella che vengano effettuati tamponi molecolari di controllo a campione.

Il servizio sarà operativo da mercoledì 19 gennaio 2022.  I cittadini emiliano-romagnoli potranno avviare o chiudere le procedure previste attraverso il Fascicolo sanitario elettronico, seguendo alcuni semplici passaggi. Senza fascicolo sanitario non sarà possibile effettuare il caricamento dei dati. Sarà possibile utilizzare solo i test validati dalla regione. In teoria – come è stato spiegato in conferenza stampa – questa procedura dovrebbe essere riservata solo a chi è asintomatico, mentre chi ha sintomi dovrebbe rivolgersi al medico di famiglia per richiedere l’attivazione del tampone molecolare (con relativi tempi di attesa)  ed infatti anche sul sito, durante la procedura, compare un avviso di questo tipo. Per la Regione sarà di fatto impossibile verificare questa “condizione”.

La procedura per l’auto test Covid

A breve verrà pubblicato sul sito della Regione un video in cui viene spiegata la corretta

L’assessore Donini mentre esegue l’auto test

procedura per effettuare il tampone casalingo. L’assessore Donini, in conferenza stampa, ha voluto dare dimostrazione pratica dell’auto-test, risultato negativo. L’esito è stato inserito in un fascicolo sanitario elettronoco simulato.

Nel fascicolo elettronico, all’interno dell’area servizi online, è stato aggiunto un menu con una voce auto testing tampone. Basterà selezionare questa voce e si entrerà in una apposita scheda. Nel forma andranno riportate alcune informazioni dal codice a barre passando per la marca del tampone (si può inserire il numero riportato sotto il codice a barre ad esempio 69702 ), il numero di lotto, la data di scadenza, l’ora di effetuazione del test e l’esito dello stesso. L’ultima azione da fare è quella di caricare un’immagine in formato jpeg del test effettuato da cui si vedano le strisce.

La nota diffusa dalla Regione sull’autotest per il Covid

A partire da mercoledì 19 gennaio, in Emilia-Romagna, sarà possibile effettuare l’autotesting con un tampone rapido antigenico per determinare l’eventuale propria positività al virus SARS-CoV-2 e avviare formalmente il periodo di isolamento. La positività certificata attraverso il tampone fatto in proprio e al successivo caricamento del risultato sul Fascicolo sanitario elettronico, infatti, permetterà l’invio automatico dell’informazione ai Dipartimenti di Sanità Pubblica ai fini della rapida attivazione dell’isolamento fiduciario.

Allo stesso modo, sempre con l’autotesting, dopo sette giorni, che vanno contati a partire dal giorno successivo al dato di positività, sarà possibile effettuare un ulteriore tampone da soli per verificare, e certificare se questo sarà l’esito, la negatività al virus, caricando l’esito sempre sul proprio Fascicolo sanitario elettronico, ottenendo in questo modo entro 24 ore la certificazione di fine isolamento.

È una procedura che potrà essere utilizzata dai cittadini assistiti in Emilia-Romagna, con Fascicolo sanitario elettronico attivato e che hanno già ricevuto la terza dose di vaccino anti-COVID (circa 2 milioni di persone la platea potenziale).

Si sottolinea comunque la necessità in caso di esito positivo – e soprattutto in presenza di sintomi, anche lievi – di consultare sempre il proprio medico di medicina generale o di continuità assistenziale (guardia medica).

Si tratta di una procedura nuova in campo nazionale, voluta dalla Regione Emilia-Romagna e che ha come obiettivo quello di semplificare le procedure di tracciamento e presa in carico dei cittadini positivi al virus da parte del Servizio sanitario regionale.

“Crediamo fortemente nella necessità di investire sull’alleanza tra cittadini e sanità pubblica per ridurre la circolazione virale riconoscendo tempestivamente la positività- commenta l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini- In questo modo ampliamo la possibilità di testare la popolazione, confidando sul senso di responsabilità dei cittadini che, consapevoli del proprio stato, si metteranno in condizione di isolamento per non contagiarne altri. Contiamo, con questo progetto, di liberare energie per i dipartimenti di sanità pubblica che, effettuando meno tamponi, potranno intensificare gli sforzi per la vaccinazione”.

“Per tanti vaccinati asintomatici – continua Donini- la positività è un problema più amministrativo che clinico: la sperimentazione è volta proprio a semplificare la vita a queste persone, permettendoci di fare più vaccini e meno tamponi. È ovvio che invece per chi ha sintomi resta il consiglio di contattare il proprio medico”.

Come funziona

La procedura è molto semplice: la persona asintomatica che ha già ricevuto la dose booster e che avesse la necessità di fare un tampone, perché teme di essere entrato in contatto con un positivo, può sottoporsi da solo, in casa propria, all’autotest.

Può utilizzare uno dei test antigenici rapidi per il self-testing disponibili in farmacia, nei supermercati e nei negozi di vicinato. I test, per essere validi ai fini dell’autocertificazione, devono riportare il marchio CE seguito da un codice di 4 cifre che certifica che quel test è valido per l’uso a domicilio, senza assistenza da parte di un operatore sanitario. E il prodotto deve avere le istruzioni sulle modalità d’uso e sull’interpretazione del test anche in italiano, per garantire che sia valido sul nostro territorio.

Se il tampone avrà esito positivo, la persona potrà registrarlo sul Fascicolo sanitario elettronico e dare così avvio al periodo di isolamento.

In particolare, sarà necessario indicare sul Fascicolo sanitario elettronico – oltre ai propri contatti – l’esito del test, la data e l’ora di esecuzione, il test utilizzato ricercando il numero del codice a barre riportato sulla confezione del test, il lotto e la sua data di scadenza.

A quel punto bisognerà caricare sul sito la foto in cui sia evidente il nome commerciale del test utilizzato e il codice a barre riportati sulla confezione, e il risultato del test.

La persona che ha avviato la procedura, dopo aver inviato l’esito del test, riceverà il documento di inizio isolamento fiduciario da parte dell’Ausl entro 24 ore. Da questo momento, parte il conteggio che – secondo indicazioni ministeriali – dura 7 giorni per chi ha ricevuto la dose booster.

Trascorso questo periodo, il cittadino può ripetere l’autotest e registrare sul Fascicolo sanitario elettronico l’esito negativo (se così sarà). Dovrà inoltre sottoscrivere una autodichiarazione di assenza di sintomi riconducibili alla fase acuta della malattia (febbre, tosse, rinite, raffreddore) da almeno 3 giorni prima di aver effettuato il test.

Se il test risulterà ancora positivo, sarà possibile fare ulteriori test, sempre in autosomministrazione, nei giorni successivi e trasmetterne l’esito non appena si ottiene un risultato negativo.

L’isolamento, in assenza di sintomi, viene in ogni modo interrotto dall’Ausl a 21° giorno dall’esecuzione del primo test positivo, senza necessità di ricorrere a ulteriori test.

Dal pomeriggio sarà inoltre disponibile un video tutorial sul canale Youtube della Regione Emilia-Romagna.

Dopo la sperimentazione

Dopo una prima sperimentazione, durante la quale saranno fatti controlli a campione per verificare la coincidenza del risultato del test rapido con quello molecolare, l’obiettivo della Regione è fare un ulteriore passo avanti, d’accordo con il ministero della Salute: estendere cioè questa modalità anche a coloro che hanno fatto la seconda dose da meno di quattro mesi.

 

 

 

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