In manette la “banda dei quattro”. Avevano razziato variate abitazioni nella nostra provincia

Scoperti dai carabinieri di Fiorenzuola: da novembre a dicembre 2020, avevano perpetrato 16 furti nei comuni di Carpaneto Piacentino, Cortemaggiore, Cadeo, Fiorenzuola d’Arda e Pontenure

E’ grazie alla cosiddetta sorveglianza di vicinato e alle indagini tempestive dei carabinieri di Fiorenzuola d’Arda se si è riusciti ad individuare una banda, interamente composta da cittadini di origine albanese, che aveva razziato svariate abitazioni nella nostra provincia. Durante uno di questi “raid” la loro auto era stata vista allontanarsi precipitosamente ed era stata segnalata al 112.

Partendo da quell’indizio i militari sono riusciti a identificare i componenti del pericoloso sodalizio che, da novembre a dicembre 20, avevano perpetrato 16 furti in abitazione nei comuni di Carpaneto Piacentino, Cortemaggiore, Cadeo, Fiorenzuola d’Arda e Pontenure. I quattro malviventi erano soliti agire di notte; una volta forzate porte e finestre si introducevano nelle abitazioni razziando tutto il possibile gioielli, orologi, ma anche capi di abbigliamento di marca, prodotti tecnologici ed altro. Si calcola che il bottino complessivo ammontasse a circa 50 mila euro.

Dopo i vari colpi la banda dei quattro tornava presso il proprio domicilio a Carpaneto dove veniva nascosta la refurtiva in attesa di essere rivenduta. Le auto utilizzate per i colpi venivano invece parcheggiate in zone residenziali limitrofe.

Quando gli uomini dell’Arma hanno ritenuto di avere sufficienti elementi hanno fatto scattare un blitz, lo scorso 23 gennaio, per fermarli ed impedire che nel frattempo si potessero dare alla macchia.

E’ stata così data esecuzione ad un’ordinanza di “custodia cautelare in carcere” emessa dal gip del Tribunale di Piacenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica (artt. 624bis,625 e 648 C.P.).

Su uno degli arrestati pendeva peraltro una condanna di 2 anni e 8 mesi 8 per reati di analoga natura commessi nel parmense; era stata emessa dal Tribunale di Parma nell’agosto 2019 e mai eseguito per irreperibilità dell’arrestato.

A conclusione delle perquisizioni domiciliari è stata rinvenuta varia refurtiva, accessori di abbigliamento, elettrodomestici, smartphone e denaro contante per 730,00 euro. Sono state sequestrate una Citroen C-5 e una Fiat Bravo utilizzate dagli arrestati per la commissione degli innumerevoli furti (per valore complessivo pari a circa 16.000 euro).

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome