Inchiesta “Grimilde”, PD e Rabuffi: “Comune di Piacenza si costituisca parte civile al processo”

Il Pd piacentino chiede spiegazioni all’amministrazione comunale in quanto, stando alle loro dichiarazioni non ancora costituitasi parte civile nel processo “Grimilde”, apertosi oggi a Bologna e che ha coinvolto l’ex presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso.

“Non ci risulta  – sottolineano – che l’amministrazione Barbieri si sia ancora costituita parte civile nel processo penale Grimilde apertosi a Bologna.

Urge una risposta. Solo qualche giorno fa la Corte d’Appello di Bologna ha confermato il danno all’immagine del comune di Piacenza, costituitosi invece nel processo per il femminicidio di Elca Terezi. Come mai la stessa scelta non è stata fatta, a quanto pare, nella vicenda Caruso?

Giorgia Meloni per prima ha gridato ai quattro venti lo sdegno suo e del suo partito a questa vicenda, anticipando che si sarebbe costituita per lesione dell’immagine di Fratelli d’Italia? La reputazione del Comune di Piacenza è forse meno importante di quella di una forza politica? Il 26 giugno 2019 ci siamo svegliati nella consapevolezza di avere un presunto mafioso insediato ai vertici dell’amministrazione. La vicenda è stata rapidamente e inspiegabilmente derubricata e da allora, solo pronunciare il nome Caruso in aula o nei pressi di Palazzo Mercanti pare tabù. La tutela e il rispetto della legalità è il principio cardine delle istituzioni italiane, compreso il Comune di Piacenza, Primogenita e medaglia d’oro. Perché dunque la nostra città non siede accanto al comune di Reggio Emilia, di Brescello, alla Regione Emilia Romagna e a Libera, in qualità di parte civile nel processo Grimilde, tra i quali imputati vi è il già presidente del consiglio comunale, Giuseppe Caruso? Attendiamo una pronta risposta da condividere con i piacentini tutti”. 

Alle dichiarazioni del Pd si aggiungono quelle di Luigi Rabuffi, il quale sottolinea l’assenza del Comune di Piacenza nell’elenco di coloro che si sono costituiti parte civile. “In attesa che la giustizia faccia il proprio corso, scopriamo che durante l’udienza preliminare sono state avanzate le richieste di costituzione parte civile da parte della Regione Emilia-Romagna, dei Comuni di Reggio Emilia, Brescello e Zola Pradosa, di CGIL-CISL-UIL, della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e di Piacenza oltreché dell’associazione LIBERA e di tre vittime della ‘ndrangheta. Un bel gruppo, con un grande assente, il Comune di Piacenza”. 

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