Inchiesta Odysseus. Le reazioni della città. Il sindaco: “Attoniti e sgomenti”

Patrizia Barbieri: “L’indagine è importante proprio per tutelare l’Arma e i valori che da sempre rappresenta”. I commenti della politica e della società civile

“Le notizie riguardanti l’operazione Odysseus lasciano attoniti e sgomenti, ma l’impegno dell’Autorità giudiziaria, che ringrazio per il prezioso lavoro di inchiesta, è fondamentale proprio per tutelare il ruolo insostituibile dell’Arma dei Carabinieri come presidio di legalità e punto di riferimento per i cittadini”. Con queste parole il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri commenta l’indagine che coinvolge la caserma Levante di via Caccialupo, esprimendo “la condanna nei confronti di chi, venendo meno ai princìpi fondanti, alla responsabilità e all’etica professionale del proprio Corpo di appartenenza, si è reso protagonista di atti illeciti e inqualificabili, che disonorano l’Arma e i valori che essa da sempre rappresenta”.

“Non dobbiamo permettere – aggiunge Patrizia Barbieri – che l’azione illegale di un nucleo ristretto getti discredito sull’onestà, sulla dedizione e sulla generosità con cui i Carabinieri si spendono ogni giorno, con coraggio e spirito di sacrificio, in nome del bene comune. Ora più che mai, con piena fiducia nella Magistratura, dalle istituzioni deve giungere un appello forte e unitario al rispetto della legge, ma anche un messaggio di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini che indossano la divisa dell’Arma, mettendo a rischio la loro stessa incolumità per proteggere la nostra comunità. A ciascuno di loro va, in questo momento, la nostra profonda e sincera solidarietà”.

CGIL Nazionale – CGIL Emilia Romagna – CGIL Piacenza

La Procura di Piacenza ha condotto e concluso una importante operazione giudiziaria che ha portato alla luce fatti e reati gravissimi, che rischiano di compromettere il prestigio e la reputazione dei corpi militari, rispetto ai quali tutti i responsabili civili e militari che sono a capo degli ambienti coinvolti devono aprire una serissima riflessione.
Per quanto ci riguarda vogliamo ringraziare innanzitutto la Magistratura per questa indagine su fatti a dir poco inquietanti di malaffare e di violenze condotti da coloro che dovrebbero garantire l’incolumità dei cittadini e le condizioni di legalità.

Ma vogliamo anche sottolineare come quanto accaduto, insieme ad altri episodi di corruzione avvenuti recentemente in ambienti militari, stiano a dimostrare quanto forte sia il bisogno di aprire questa realtà ad un sistema di trasparenza senza il quale rimane difficile realizzare ciò che la stessa Carta Costituzionale ci impone.
Questo mondo è rimasto troppo a lungo chiuso all’esercizio del confronto aperto con la società civile e con gli stessi militari. Solo nel 2018, ad esempio, grazie ad un ricorso di alcuni militari la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di costituire libere Organizzazioni Sindacali fra le forze armate. È tempo che la politica e il Parlamento provvedano a colmare questo vuoto durato purtroppo per 70 anni, avendo tuttavia il coraggio della modernità e della trasparenza legiferando in modo da consentire davvero il libero esercizio sindacale, superando posizioni anacronistiche che purtroppo condizionano e impediscono ancora la nascita di una buona legge. Tutto ciò a garanzia di quella trasparenza e a sostegno dei principi di legalità che caratterizzano lo spirito di servizio di quelle donne e quegli uomini che operano nelle forze armate rendendole presidio di democrazia.
Auspichiamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso portando alla luce tutti i fatti che sono stati oggetto dell’indagine.

Caserma di Levante; Foti (Fratelli d’Italia): “Solidarietà ai fedeli servitori dello Stato che onorano la divisa tutti i giorni”

“Non spetta alla politica esprimersi in ordine alle responsabilità penali, che dovranno essere accertate nelle deputate sedi, degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri arrestati a Piacenza” lo scrive in una nota Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d’Italia. “Le notizie sommarie che emergono dall’inchiesta della locale Procura della Repubblica e il sequestro della Caserma di Levante – prosegue l’esponente del movimento politico di Giorgia Meloni – ci dicono che siamo in presenza di una vicenda gravissima che mortifica tutti quei fedeli servitori dello Stato orgogliosi di indossare la divisa che fu anche quella dell’eroe Salvo D’Acquisto”. Per Foti tuttavia “come una rondine non fa primavera, così le azioni delittuose di pochi, quando accertate, non possono di certo far venire meno la gratitudine verso gli appartenenti all’Arma che quotidianamente operano, anche a rischio della vita, per la sicurezza degli Italiani”. “Non è tempo di ignobili speculazioni – conclude il parlamentare piacentino – ma di autentica solidarietà: ai Carabinieri che onorano la loro scelta di vita e che per primi oggi si sentono feriti da una vicenda tanto dolorosa quanto deprecabile, va l’abbraccio sincero di Fratelli d’Italia”.

La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Piacenza

Il quadro che emerge da quanto denunciato dalla Procura di Piacenza, culminato nel sequestro penale, per la prima volta, di una caserma dei Carabinieri è, se confermato, gravissimo e inquietante. La Procura di Piacenza parla – a proposito dell’operato di ventidue persone, tra cui dieci carabinieri – di torture, percosse, estorsione e spaccio praticati sistematicamente. L’impressione è quella di esponenti delle forze dell’ordine che si ritengono evidentemente protetti e garantiti dal proprio ruolo, al punto di commettere ogni forma di arbitrio.

Ci auguriamo che vengano accertate fino in fondo le responsabilità, e le eventuali connivenze, delle persone coinvolte. Nessuno sapeva? Segnaliamo anche che sono diverse le vicende di questo genere che, nel Paese, coinvolgono esponenti delle forze dell’ordine: anche per questo, pensiamo che oltre all’intervento giudiziario sia necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni e delle organizzazioni politiche e sociali.

INCHIESTA “ODYSSEUS” PIACENZA. PICCININI (M5S): “ACCUSE INQUIENTANTI MA ARMA DEI CARABINIERI SAPRÀ ISOLARE LE MELE MARCE”

“Lo scenario di illegalità disegnato dagli inquirenti a Piacenza è a dir poco inquietante ma siamo certi che, quando la magistratura avrà finito il suo lavoro, l’Arma dei Carabinieri saprà isolare le poche mele marce al suo interno”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito all’indagine “Odysseus” scattata a Piacenza e che ha visto emanare 22 misure nei confronti anche di appartenenti all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza. “I reati ipotizzati dalla Procura di Piacenza sono ancora più gravi perché commessi da rappresentanti dello Stato in un momento particolarmente delicato come quello che la città ha attraversato durante il lockdown dei mesi scorsi – aggiunge Silvia Piccinini – Si tratta però evidentemente di casi isolati che non potranno in nessun modo scalfire il ruolo di grande importanza dell’Arma dei Carabinieri che deve continuare ad essere un punto di riferimento per tutti i cittadini”.

Carabinieri arrestati, interrogazione di Cirielli (FdI): “Bonafede invii gli ispettori a Piacenza, si tuteli l’Arma”

“Presenterò un’interrogazione urgente al Ministro della giustizia Alfonso Bonafede per chiedere l’invio degli ispettori alla Procura della Repubblica di Piacenza”. Lo dichiara il Questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli (FdI)  in relazione all’inchiesta che vede coinvolti alcuni carabinieri in servizio in una caserma del capoluogo emiliano-romagnolo.“Le responsabilità sono personali e quindi se singoli militari hanno sbagliato è giusto che vadano in galera. Ma – spiega Cirielli – il sequestro di una caserma, oltre ad essere un fatto stravagante e senza precedenti, rappresenta una lesione degli interessi dello Stato. Siamo di fronte, infatti, ad una evidente intromissione nelle funzioni del Governo che, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche sugli abitanti  di Piacenza, in quanto saranno privati di un importante presidio di sicurezza, per eventuali colpe di taluni carabinieri e non certamente della Istituzione che essi rappresentano e di cui dobbiamo essere orgogliosi. E’ come se di fronte ad un reato commesso da un pm (cosa che capita non raramente) venisse sequestrata la Procura dove egli presta servizio. Dunque, alla luce dei reati contestati dai magistrati piacentini – aggiunge Cirielli – l’Arma avrebbe potuto sospendere e trasferire ad horas i militari ritenuti colpevoli. Questa spettacolarizzazione degli atti giudiziari, anche a rischio di interrompere una pubblica funzione, va interrotta immediatamente. Per questo – conclude Cirielli – chiederò al Ministro Bonafede di tutelare in fino in fondo le Istituzioni e, in questo caso, l’immagine dell’Arma dei Carabinieri che non può essere infangata per presunte colpe di pochi.

 

Gabriele Girometta, Commissario provinciale Forza Italia Piacenza

Gabriele Girometta – Forza Italia Piacenza. Pur rimanendo scossi dalla notizia dell’arresto di dieci Carabinieri della Caserma Caccialupo (di cui cinque in carcere) dove addirittura vi sono stati apposti i sigilli per i successivi accertamenti del caso, ci congratuliamo con la Procura della Repubblica di Piacenza e con le forze dell’ordine che hanno contributo a smascherare questa banda dedita a delinquere sistematicamente commettendo i reati peggiori che vanno dall’estorsione allo spaccio e perfino alla tortura.

Un plauso al nuovo Procuratore Capo Grazia Pradella che ha coordinato le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia locale che hanno raccolto i pesanti elementi accusatori che hanno portato alla emissione di richiesta di ventidue misure di custodia cautelare firmata dal Pm Matteo Centini.

Esprimiamo vicinanza al Comandante Provinciale dell’Arma Massimo Savo e ai tanti Carabinieri che ogni giorno lavorano con impegno, dedizione e fedeltà alla Patria per tutelare la sicurezza e la civiltà di tutti noi cittadini, ma rinnoviamo anche la massima fiducia in tutti gli organi giudiziari dello Stato sempre pronti ad intervenire a difesa della legalità anche quando questa coinvolge purtroppo malviventi difficili da scovare in quanto presenti nelle strutture che dovrebbero tutelarla.

Fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, chiediamo pene esemplari una volta confermata la gravità dei fatti ascritti agli imputati.”

IL CONSIGLIERE DEL GRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA GIANCARLO TAGLIAFERRI INTERVIENE SULLA ‘CASERMA DEGLI ORRORI’

Così il consigliere di Giorgia Meloni Giancarlo Tagliaferri nel merito della vicenda in cui è stata sequestrata una caserma dell’Arma a Piacenza: «I capi di imputazione sono agghiaccianti, e lo sono ancora di più per il presunto coinvolgimento di tutori dell’ordine. Spero quindi sia fatta piena luce, quanto prima, sui fatti accaduti, perché nel nostro paese siamo abituati a processi mediatici più attenzionati dai cittadini di quelli giudiziari, invito quindi alla cautela nel dare giudizi prima delle sentenze definitive. Gli errori dei singoli non devono comunque ricadere sulle istituzioni nel loro complesso, se ci sono colpe vadano accertate senza infangare il sacrificio di migliaia di militari che quotidianamente con scrupolo adempiono al loro dovere. D’altronde è significativo il fatto che l’inchiesta nasca dalla segnalazione di uno stesso ufficiale dei carabinieri che ha lavorato a Piacenza».

OPERAZIONE ODYSSEUS, RANCAN E MERLI (LEGA ER): “SE QUALCUNO HA SBAGLIATO GIUSTO CHE PAGHI, SOLIDARIETA’ ALL’ARMA DEI CARABINIERI”

“Se qualcuno ha sbagliato, giusto he paghi. Dopodiché, massima fiducia nella magistratura e solidarietà a tutte le donne e uomini in divisa che ogni giorno svolgono il loro lavoro con professionalità e sacrificio per tutelare le nostra sicurezza”. Così il capogruppo regionale della Lega ER, Matteo Rancan, e Luigi Merli, responsabile provinciale piacentino del Carroccio, sull’operazione ‘Odysseus’, coordinata dalla Procura di Piacenza, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle di Piacenza, in collaborazione con la Guardia di finanza di Fiorenzuola d’Arda, che ha dato esecuzione, in Emilia-Romagna e in Lombardia, ad un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale emessa nei confronti di 22 soggetti, tra i quali figurano 10 militari dell’Arma dei carabinieri. dei 6 carabinieri avvenuto oggi a Piacenza.

“L’impegno e l’abnegazione dell’Arma dei Carabinieri e delle forze dell’ordine tutte assumono una valenza ancor più rilevante se valutate nel difficile contesto del periodo storico che stiamo attraversando e nel quale esse stesse si trovano ad operare. In attesa che la magistratura faccia il proprio corso, ci preme esprimere la nostra riconoscenza a tutte le donne e agli uomini appartenenti alle Forze dell’ordine, con l”auspicio che possano continuare a lavorare con sempre maggior efficacia e motivazione per la sicurezza dei cittadini nonostante spesso questa motivazione venga duramente messa alla prova da provvedimenti la cui comprensione risulta alquanto difficile come ad esempio le recenti, surreali, scarcerazioni di circa 500 criminali cui abbiamo assistito a livello nazionale” concludono Rancan e Merli.

 

 

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