Indirizzo musicale alle medie di Gropparello e Carpaneto. Prima vittoria al Tar dei genitori

 La media Calvino è l'unica scuola piacentina con un indirizzo musicale e riesce ad accogliere non più di 60 studenti a fronte di una richiesta molto più elevata, mentre non esiste nessun liceo musicale

Si fa più vicina la possibile nascita del secondo indirizzo musicale nella provincia di  Piacenza presso l’Istituto comprensivo di Carpaneto e Gropparello. E’ una prima parziale vittoria quella ottenuta dai genitori che hanno fatto ricorso davanti al Tar per sanare una situazione anomala nel nostro territorio.  A seguito dell’approvazione sia del  Collegio Docenti sia del Consiglio di Istituto alle famiglie dei ragazzi che si sarebbero iscritti al primo anno della secondaria di secondo grado ( ex scuola media) era stato chiesto di aderire al nuovo percorso.

Anche dopo una scrematura iniziale l’IC Carpaneto avevo tutti i requisiti per attivare una sezione ad indirizzo musicale ma la possibilità era stata bloccata dall’USR (Ufficio Scolastico Regionale) Emilia Romagna. Solo grazie ad alcuni genitori, che si sono affidati all’avvocato Antonella Fiorani e alla FLC CGIL di Piacenza, che li ha sostenuti patrocinando il ricorso,  si è recentemente ottenuto un provvedimento sospensivo ai fini del riesame da  parte del  Tar E.R. – sezione di Parma – che ha chiaramente  individuato l’esistenza di tutti i presupposti per veder finalmente nascere tale indirizzo.  L’udienza del merito è fissata per il prossimo 15 dicembre.

Un primo risultato positivo che,  oltre a sancire la legittimità di questo percorso, riesce a far aumentare gli indirizzi musicali a Piacenza, città con una notevole storia e cultura musicale alle spalle, e, ciononostante, fanalino di coda nella nostra regione. Parma infatti  ha  ben 8 istituti con sezioni  ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di primo grado e 3 licei musicali, Forlì-Cesena 7, Reggio Emilia 4, Bologna 23, Rimini 5. Questi i dati che evidenziano una distanza abissale  che vale anche con riferimento a moltissime altre province di altre regioni.  Questo nonostante il fatto che il  fabbisogno territoriale e l’interesse siano alti:  la scuola media Calvino, unica istituzione scolastica piacentina fino ad ora ad avere sezioni ad indirizzo musicale, ogni anno non riesce ad accogliere più di 60  tra i molto più numerosi alunni che vorrebbero iscriversi a questo percorso.

Questo anomalia piacentina che separa la nostra Provincia dal resto del Paese è stata oggetto di studio da  parte del  Collettivo “PerCorsi Musicali”,  creato 2 anni fa  da alcuni docenti di musica e strumento musicale della provincia di Piacenza e non. Il Collettivo ha in questi anni divulgato il messaggio che l’istituzione di questi percorsi è necessaria e utile per la crescita e  per l’apprendimento da parte dei ragazzi, e li ha visti protagonisti in questa avventura, sfociata poi nel coinvolgimento del comprensivo di Carpaneto e Gropparello.

A Piacenza, come scritto, non esiste nemmeno un Liceo ad indirizzo musicale.

In Italia sono  quasi 8.200 le cattedre, oltre duemila i corsi, seimilale  classi, circa 120 mila gli studenti coinvolti. Sono i numeri davvero importanti dei corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado. Si tratta di uno dei più grandi e originali investimenti della scuola statale italiana, che consente a decine di migliaia di studenti di poter apprendere  gratuitamente uno strumento musicale,  all’interno del percorso di studio curricolare.

Questi  corsi, nati a partire dall’anno scolastico 1975/76 in alcune scuole medie italiane sul modello tradizionale del Conservatorio, in cui l’unica dimensione era quella della lezione individuale, sono via via cresciuti. fino a diventare ordinamentali a partire dall’a.s. 2000/01 (Legge 124/99 art. 11 comma 9).

Elementi caratterizzanti del processo di messa in ordinamento furono:

l’affrancamento dalla tradizionale didattica del Conservatorio e l’ampliamento del ventaglio delle attività possibili: dalla lezione individuale, alle lezioni collettive, alla pratica della musica d’insieme, a forme sempre più originali di apprendimento della lettura della semiografia musicale

un forte collegamento con l’educazione musicale curricolare e con la programmazione didattica ed educativa delle scuole,

l’utilizzo ordinario ed esteso dell’autonomia organizzativa e didattica ancora prima dell’entrata in vigore del Regolamento dell’autonomia scolastica,

la presenza nelle scuole di docenti che si sono specializzati nell’arrangiamento/composizione di brani adatti a studenti quella fascia di età.

Gran parte di queste esperienze trovarono una loro codificazione normativa nel Decreto ministeriale 201 del 6 agosto 1999. I corsi che entrarono in ordinamento furono 466 e i docenti stabilizzati (in gran parte precari), attraverso specifiche procedure abilitanti, furono poco meno di duemila. Da allora i corsi si sono quadruplicati, segno, da un lato, che vi è una forte richiesta di fare musica in prima persona da parte di tante ragazze e tanti ragazzi e, dall’altro, che la scuola statale è stata in grado di mettere in campo una propria originale proposta educativa.

Anche le scuole ad indirizzo musicale hanno rischiato, ma il rischio non è affatto superato, di essere coinvolti in alcuni dei provvedimenti previsti dalla Legge 107/15. Ricordiamo infatti che una delle deleghe della legge 107, il Decreto Legislativo 60/17 prevede di fatto lo smantellamento dell’idea di corsi ad indirizzo musicale a favore del modello di percorsi ad indirizzo musicale, prioritariamente per gruppi di studentesse e studenti, di natura chiaramente opzionale, seppure coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa.

A tal fine è prevista l’adozione di uno specifico decreto ministeriale che una volta emanato abrogherebbe automaticamente il DM 201/99. In attesa di questo decreto la situazione dei corsi ad indirizzo musicale è sospesa e si prosegue con la vigente normativa.

Il blocco di un’ulteriore crescita dei corsi e delle relative dotazioni organiche  implica il  rischio che l’apprendimento pratico della musica venga sempre di più appaltato a privati e che l’accesso allo studio di uno strumento musicale sia consentito solo a chi può sostenere le spese per frequentare lezioni private.

“PerCorsi Musicali” ed “FLC CGIL” ritengono “che l’esperienza di tutti questi anni, il lavoro di migliaia di docenti di strumento, la formidabile capacità delle comunità educative delle scuole in cui sono allocati i corsi ad indirizzo musicale di considerare la pratica musicale uno strumento straordinario di crescita delle ragazze e dei ragazzi, debba essere consolidata e ulteriormente valorizzata”.

Per questo ringraziano “il Collegio Docenti di Carpaneto e Gropparello che ha deliberato la proposta, i genitori che si sono fidati e hanno con la loro caparpietà deciso di unirsi e ricorrere; ringraziamo anche  l’avvocato Antonella Fiorani, che è riuscita a rendere in diritto  le aspettative sincere di tutti noi,  dando voce a chi ha   un interesse meramente educativo ( e pochi … strumenti per tutelarlo), permettendo di ottenere   una risposta finalmente positiva ad una sentita (e legittima)  richiesta di offerta formativa”.

Il sindacato chiede all’Ufficio Scolastico regionale ed a quello provinciale “di attivare il percorso in tempi congrui”.

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