Infrangibile, nascono due comitati: stesso quartiere, anime diverse

Al quartiere Infrangibile, nel nome della riqualificazione e di un rinnovato protagonismo delle periferie, si combatte una battaglia in sordina a suon di riunioni di comitato, che si richiamano a due concezioni difficilmente conciliabili

Sicurezza e centro per gli anziani da una parte; inclusione sociale, spazi per i giovani e aperto antifascismo dall’altra. Al quartiere Infrangibile, nel nome della riqualificazione e di un rinnovato protagonismo delle periferie, si combatte “una battaglia” in sordina a suon di riunioni e comitati. Che si richiamano a due concezioni antitetiche e difficilmente conciliabili.

Il Comitato “Infrangibile Sicuro“, fresco di registrazione e con due riunioni alle spalle, accende i riflettori sulla problematica sicurezza, lanciando l’iniziativa di un gruppo di controllo di vicinato via whatsapp a cui si aggiungerà la raccolta di adesioni e fondi per mobilitare un servizio di vigilanza notturna a pattugliare il quartiere. A parlarne è la portavoce Barbara Bocchi che – tuttavia – insiste nel ricordare come il gruppo sia totalmente apartitico e aperto alle esigenze di tutti: “Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma essere semplicemente la voce di chi abita e vive il quartiere nel quotidiano”.

Due le priorità finora individuate dal comitato che conta oggi 6 promotori e più di 100 adesioni raccolte: un centro di aggregazione dedicato agli anziani sul modello di quelli esistenti in altri quartieri, e l’insistenza sulla sicurezza, messa a rischio – continua la Bocchi – anche da nuove presenze straniere sul territorio: “Quest’estate abbiamo notato degli stranieri richiedenti asilo consumare alcol assieme ai figli nei giardini e li abbiamo ripresi. Da quel momento non ci sono state altre emergenze, ma se si presentassero di nuovo, agiremmo di conseguenza”.

Nel frattempo, si è fatto strada il Comitato Infrangibile – perlopiù composto da giovani under 35,  rivendicando nelle stesse ore un rinnovato protagonismo giovanile improntato all’universalismo e all’inclusione sociale.

A presiederlo in qualità di presidente, Luca Jacobi, 22enne che lavora nei servizi allo spettacolo e così definisce l’iniziativa: “Il comitato nasce per dare una risposta ai problemi del quartiere in ottica sociale e lotta antifascista all’interno di un quartiere storicamente popolare. Vogliamo pertanto porci come istituzione sociale, organizzando attività per bambini, anziani e giovani e contribuendo alla crescita della Coop Infrangibile e della biblioteca di strada, che saranno i luoghi privilegiati delle nostre iniziative”. Priorità alla sicurezza anche in questo caso? “Si, continua Jacobi, ma solo se la si intende in ottica non esclusivamente repressiva: sicurezza significa inclusione sociale e partecipazione attiva della collettività; avere un quartiere libero da razzismo e xenofobia, ma anche rispetto delle norme stradali, abbattimento delle barriere architettoniche e rispetto degli spazi comuni”.

Aldilà delle rispettive cornici ideologiche, resta in chiaroscuro il rapporto tra le due realtà, che pur invitando alla partecipazione reciproca, non smentiscono altrettanto reciproci malumori: da un lato Jacobi accusa il Comitato “Infrangibile sicuro” di “un impegno escludente nei confronti di una certa fascia – soprattutto giovanile – e di propagandare un pensiero in linea con la destra istituzionale, creando così un ponte per far entrare le destre in un quartiere storicamente popolare”. Dall’altro, Bocchi insiste nel definire il proprio comitato “apertissimo alle esigenze di tutti, anche dei più giovani, sottolineando che la nascita del comitato “Infrangibile sicuro” precede cronologicamente le iniziative della controparte e che la divisione si è resa necessaria solo dopo un’opera di sabotaggio durante la prima riunione programmatica, da parte di una nutrita componente giovanile che ora fa parte del Comitato Infrangibile che “fino ad allora non aveva organizzato altro che una specie di rave ai giardini pubblici, caratterizzato da schiamazzi, musica ad alto volume e consumo di alcol”.

Gli ingredienti per un inverno burrascoso ci sono tutti. Solo il tempo dirà se le diffidenze reciproche si trasformeranno in guerra aperta o in una pace di carta.

 

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