In Italia settemila morti all’anno per infezioni ospedaliere

In un’interrogazione la Lega nord (primo firmatario Matteo Rancan) chiede quali siano i numeri dei decessi per infezioni ospedaliere in Emilia-Romagna

Settemila persone ogni anno muoiono per aver contratto un’infezione in un ospedale italiano. Circa il doppio di quelle che restano vittime di incidenti stradali. Oltre mezzo milione (su nove milioni di ricoveri) i pazienti ricoverati che si trovano a combattere un’infezione contratta proprio all’interno di una struttura sanitaria. Lo denuncia un’interrogazione presentata in Regione dalla Lega nord (primo firmatario Matteo Rancan), che chiede quali siano i numeri dei decessi per infezioni ospedaliere in Emilia-Romagna e cosa si intenda fare per contrastare l’emergenza.

“Si stima che il 30% delle infezioni ospedaliere- sottolineano i consiglieri del Carroccio- siano potenzialmente prevenibili ed evitabili grazie a una serie di comportamenti professionali sicuri. Il 70% dei batteri responsabili delle infezioni ospedaliere sono resistenti ai comuni antibiotici in quanto selezionati dalla pressione farmacologica, massima negli ospedali”. Il controllo delle infezioni nosocomiali – secondo i consiglieri leghisti – deve essere costante, in modo da intervenire immediatamente alla comparsa di segni o sintomi sospetti e rimuoverli. “Occorre un cambiamento culturale immediato nella popolazione e nella comunità medica che porti a un impiego realmente appropriato degli antibiotici, in modo da ridurne l’abuso, oltre ad una strategia di lungo periodo che punti alla promozione di incentivi all’introduzione di terapie innovative in grado di far fronte ai ceppi resistenti”. Per gli esponenti del Carroccio occorre capire quali sono i motivi dell’incremento delle infezioni ospedaliere, controllare le procedure di prevenzione, applicare celermente un’efficace decontaminazione degli ambienti sanitari e potenziare le buone pratiche assistenziali come il lavaggio delle mani, un’efficace sterilizzazione degli strumenti invasive e dei presidi sanitari nonché la vaccinazione degli operatori.

Per questo la Lega nord interroga la giunta per sapere “se è sia a conoscenza del fenomeno, quanti siano i casi accertati in Emilia-Romagna e quali interventi intenda intraprendere la Regione per contrastare l’emergenza”.

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