Matteo “Johnny Shock” Boveri e la sua scalata alle vette del Teatro

E' stato ammesso alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

Johnny Shock e il percorso verso le vette del teatro

Interpretare un personaggio inventato con la massima sincerità non è una cosa comune, ci vuole tempo e costanza. La scena teatrale piacentina è in fermento da molti anni, qualcuno è riuscito a conquistarsi la ribalta nazionale. E’ bello però osservare chi questa strada la sta percorrendo, e pur non essendo ancora “arrivato” dimostra già talento e passione, un modello positivo insomma.

Matteo Boveri, per tutti Johnny Shock, è un ragazzo classe ’97 che è stato ammesso alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, da cui sono uscite persone come Antonio Albanese, Gigio Alberti, Beppe Battiston, Fabrizio Bentivoglio, Claudio Bisio, Franco Branciaroli, Antonio Catania, Anna Della Rosa, Maurizio Micheli, Paolo Pierobon e Paolo Rossi, ma solo per citarne alcuni. Johnny tiene a precisare che il corso per cui è stato selezionato “è propedeutico all’ingresso accademico vero e proprio. Siccome sto ancora studiando (è iscritto a Ingegneria Gestionale al Politecnico), devo prima laurearmi, quindi il tempo da dedicare a questa passione è limitato“.

Per entrare, spiega, ha dovuto sostenere un provino. “Danno due pezzi da scegliere, mentre per entrare nell’Accademia vera e propria è possibile portare un pezzo libero. Le possibilità erano The Tempest di Shakespeare, oppure il Monologo sulla Dignità tratto da il Cyrano de Bergerac, che è quello che ho scelto. Essendo il Cyrano la mia opera preferita da anni ho pensato che fosse un segno del destino. In seguito un colloquio sulle pregresse esperienze nel campo del teatro, in cui dimostrare di avere già una pregressa formazione sulle basi del teatro”. Johnny in questo senso, nonostante la giovane età può vantare 8 anni di esperienza, dalle medie fino ad adesso si è sempre occupato in diverse forme di teatro o audiovisivo (L’anno scorso ha seguito il corso semiprofessionale al Centro Teatro Attivo di Milano, nonchè la comparsa nel film Chiamami col tuo nome di Guadagnino, candidato a 4 premi Oscar e vincitore nella categoria Miglior sceneggiatura non originale a James Ivory). “Tra 5/10 anni mi vedo su un palco senz’altro. Vivo comunque anno per anno, anche perchè al termine di ogni annualità del mio percorso è previsto un provino per proseguire, perciò continuo il mio percorso al Politecnico per garantirmi un lavoro in futuro. I ritmi sono pressanti, ma ne vale la pena”.

Oltre a questo, Johnny ha una band, ha lavorato al Bleech Festival, è direttore artistico presso la Arcadia Talent Agency, per far emergere il talento di giovani artisti, scrittori e videomakers del territorioUn buon esempio per tutti quelli che “A Piacenza non c’è nulla da fare”. “A 15 – 16 anni lo pensavo anche io, perchè finita la scuola tornavo a casa e avevo una visione molto superficiale. Ora che sono entrato a contatto con tante realtà vedo che spazi di condivisione ce ne sono eccome. Anzi, a volte seguire tutte queste cose impedisce di avere una vita lavorativa! Il problema è forse che il pubblico mainstream forse non vede queste possibilità. C’è anche la Cooperativa Infrangibile, per esempio, con tutte le sue iniziative”.

Ma da dove nasce “Johnny Shock”? “Quando avevo 12 anni avevo un gruppo con il mio migliore amico, facevamo cover dei Ramones. Imitandoli, scegliemmo ciascuno di noi un nome, io scelsi Johnny perchè mi piaceva molto Johnny Ramone dei Ramones e Johnny Rotten dei Sex Pistols. E Shock nasce perchè a 16 anni avevo un blog che si chiamava così, e un ragazzo che mi seguiva continuava a chiamarmi così, mi è piaciuto ed è rimasto”. 

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