La cultura va in lockdown: dopo i teatri chiusi musei e biblioteche anche a Piacenza

A Palazzo Farnese ed al Museo di storia naturale i portoni d’accesso saranno chiuso al pubblico ma proseguiranno le attività a distanza. Continueranno i prestiti di libr

Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza

Dopo la chiusura di teatri, cinema e sale da concerto della settimana scorsa, con il nuovo Dpcm il Governo ha stabilito la chiusura di musei pubblici e privati, mostre e ogni evento in Italia; chiudono quindi anche i Musei di Palazzo Farnese, il Museo di storia naturale, la biblioteca comunale Passerini Landi e lo Iat: “Il lockdown della cultura è totale – commenta in tal senso l’assessore Jonathan Papamarenghi – perché anch’essa viene sacrificata dalla necessità di contenere la diffusione del Covid-19; comunque da parte nostra c’è la volontà di proseguire, in questo mese di chiusura, con interventi che consentano ai beni culturali di proprietà comunale di migliorare al loro interno ed essere pronti per un’eventuale riapertura a dicembre”.

A proposito di Palazzo Farnese e del Museo di storia naturale, i portoni d’accesso saranno chiuso al pubblico, ma proseguiranno le attività a distanza: “Con gli operatori incaricati – aggiunge Papamarenghi – avranno ugualmente luogo le iniziative relative alla didattica a distanza con le scuole cittadine, mentre sono sospese le visite didattiche domenicali in presenza. Inoltre, in questo periodo di lockdown museale, proseguiremo l’attività di allestimento della sezione archeologica del Museo, che aprirà i battenti in primavera”.

Proseue Papamarenghi: “Per quanto riguarda la Passerini Landi e le biblioteche decentrate Dante, Farnesiana, Besurica e la biblioteca per ragazzi Giana Anguissola, nonostante la chiusura sarà possibile usufruire dei libri a prestito; le modalità verranno comunicate al più presto, e approfittando di questa fase, saranno effettuati lavori legati all’archiviazione, alla sistemazione e alla catalogazione dei volumi”. Sullo Iat stesso discorso: “Chiusura al pubblico – conclude l’assessore – considerato il fatto che è bene disincentivare ogni tipo di spostamento e lavoro in back office da parte degli addetti”.

 

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