La fibrillazione atriale si cura con un un sistema di ablazione di ultima generazione

Il primario di cardiologia Daniela Aschieri spiega questa moderna tecnica transcatetere

Piacenza si conferma terra di innovazione tecnologica in ambito cardiologico. Guidato dalla dottoressa Daniela Aschieri, il reparto di Cardiologia del Guglielmo da Saliceto è tra le realtà più all’avanguardia nel settore della elettrofisiologia, in particolare dell’ablazione delle aritmie.

“Queste alterazioni del ritmo cardiaco, in particolare la fibrillazione atriale – sottolinea la professionista – rappresentano uno tra i problemi più diffusi nella popolazione: in Italia ne soffre una persona su 10. Il paziente affetto da fibrillazione atriale è soggetto a una sensibile riduzione della qualità della vita ed è esposto allo sviluppo di condizioni cliniche potenzialmente gravi se non adeguatamente trattato. A oggi, l’ablazione transcatetere è il trattamento più efficace per le aritmie. Nel nostro reparto – continua la professionista – l’equipe del dottor Luca Rossi, responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia composta da Andrea Biagi e Maria Giulia Bolognesi, ha effettuato oltre 200 procedure con tecnica di crioablazione. Oggi, con l’utilizzo della tecnologia Octaray, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti”.

Octaray è un sistema di ablazione di fibrillazione atriale di ultima generazione nel panorama nazionale ed europeo: si tratta di un catetere mappante che permette di ottenere una ricostruzione elettro-anatomica delle camere cardiache ad alta densità. La tecnica, oltre a permettere una ricostruzione tridimensionale del cuore più veloce e affidabile, garantisce una migliore visualizzazione del segnale elettrico intracardiaco e un più accurato riconoscimento del tipo e del sito di origine dell’aritmia.

“Il catetere – spiega la dottoressa Aschieri – è perfettamente visualizzabile senza utilizzo di radiazioni ionizzanti. Questo permette di diminuire l’esposizione durante il trattamento ai raggi fluoroscopici sia del paziente sia dell’operatore. Questa nuova tecnologia va a integrare in modo ottimale i recenti strumenti introdotti nel nostro reparto permettendo di raggiungere i massimi livelli di trattamento delle aritmie sul panorama internazionale e nazionale”.

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