La Finanza scopre evasione milionaria. La cooperativa non versava i contributi dei dipendenti

Secondo l'indagine delle Fiamme Gialle la cooperativa MM Soluzioni di Besenzone avrebbe evaso oltre due 2 milioni e 300 mila euro. Arrestati due ex amministratori e sequestrati immobili, auto e conti bancari

Guardia di Finanza Procura di Piacenza

Secondo l’accusa si inventavano crediti nei confronti del fisco, in realtà inesistenti, e li compensavano, in occasione della dichiarazione periodica con l’F24, evitando così di pagare i contributi ai propri dipendenti. Un trucchetto che non solo ha comportato un minore introito per le casse dello Stato (pari a 977 mila euro) ma soprattutto si traduce con il mancato versamento di quote pensionistiche ai 135 dipendenti della cooperativa MM Soluzioni, impresa ora in liquidazione.

La coop, operativa nel settore della logistica, forniva manodopera a varie aziende del milanese e formalmente aveva sede a Besenzone, in provincia di Piacenza. Nessuno stabilimento però e neppure un ufficio; si trattava della residenza di F.G. 43 anni, originario del lodigiano, pluripregiudicato, legalmente il liquidatore della cooperativa ma, nei fatti, prestanome del vero titolare M.M. 51 anni, residente a piacenza e nato a Salerno.

A scoprire la maxi evasione sono stati i militari della Guardia di Finanza della tenenza di Fiorenzuola al comando del luogotenente Giorgio Botti.

La cooperativa aveva omesso di presentare le dovute dichiarazioni (Iva e IRPEG) nel 2015. Nel 2017 questa “dimenticanza” ha fatto squillre un campanello d’allarme e le Fiamme Gialle hanno avviato delle verifiche rese difficili dal fatto che l’azienda aveva fatto sparire tutti i documenti. Inizialmente i finanzieri hanno pensato di trovarsi davanti ad un giro di false fatturazioni.

La cooperativa – hanno poi scoperto – invece forniva davvero manodopera nel ramo logistico ed emetteva regolari fatture. Guadagni che però venivano occultati al fisco per un’evasione totale pari a 1 milione e 365 mila euro che sommata alle compensazioni inesistenti porta il totale ad oltre 2 milioni e trecento mila euro.

Un’indagine lunga e difficile, coordinata dal p.m. Antonio Colonna, che ha portato agli arresti domiciliari M.M. oltre ad un secondo amministratore “testa di legno” il milanese 56enne C.A. mentre il liquidatore è stato sottoposto ad obbligo di firma.

Contestualmente la guardia di finanza ha provveduto a sequestrare quattro immobili, numerosi conti correnti e quattro autovetture, fra cui una sportiva Mercedes Classe A 200, al 51enne artefice dell’evasione fiscale ed al complice lombardo il tutto per un importo di 2.343.474 Euro. Si sta ancora indagando su alcuni conti esteri.

Beni grazie ai quali, se le accuse saranno confermate, si spera che potranno essere – almeno in parte – pagati i contributi degli ex dipendenti.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il pm Antonio Colonna, il tenente colonnello Luca Elidoro ed il luogotenente Giorgio Botti.

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