La Finanza scopre la “Banda Bassotti” del polo logistico di Castel San Giovanni

Le Fiamme Gialle hanno denunciato 17 persone: avevano escogitato un ingegnoso sistema, degno di una storia di Topolino, che prevedeva il passaggio della merce nei controsoffitti fino all'esterno

I finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno scoperto l’ennesima banda di ladri operativa all’interno di un magazzino della logistica. Questa volta si tratta di furti di apparecchiature elettroniche di valore (in particolare smartphone e tablet) sottratti dal polo logistico di Castel San Giovanni (PC) da un gruppo di cittadini di origini straniere. L’indagine è stata coordinata dal p.m. Ornella Chicca ed è stata condotta dal Nucleo Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle.  Tutto era partito da alcune denunce presentate dagli stessi responsabili della sicurezza del polo logistico che si erano accorti di ripetuti ammanchi all’interno dei magazzini.

La merce rubata veniva usata dagli stessi malfattori o venduta sul mercato illecito transnazionale. Le investigazioni sono durate alcuni mesi ed hanno portato alla scoperta di un’ingegnosa metodologia escogitata dai saccheggiatori per far uscire dai magazzini il materiale rubato. Per eludere il sistema di sicurezza approntato dall’azienda, gli indagati – tra addetti allo stoccaggio/confezionamento e corrieri – prelevavano i prodotti sistemati nei magazzini, li impacchettavano con cura e li occultavano nei controsoffitti dei servizi igienici ubicati negli spogliatoi del personale dipendente (dove non vi sono telecamere di controllo).

Successivamente, servendosi di un cavo metallico, agganciavano il materiale rubato facendolo scorrere sempre all’interno dei controsoffitti fino a recuperarlo, attraverso un apposito sfiatatoio, in un altro locale posto all’esterno della struttura, in attesa del momento propizio per afarlo sparire. Ciascuno dei membri dell’organizzazione aveva compiti ben specifici sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento: alcuni individuavano i beni da rubare, altri li sottraevano dai luoghi di stoccaggio, altri ancora li nascondevano, alcuni fungevano da “palo”, qualcuno si occupava dei vari passaggi interni ed infine c’era chi li recuperava all’esterno.

La catena poi prevedeva addetti al trasporto fuori dal polo logistico e incaricati di piazzare i beni sul mercato. Un sistema così macchinoso ed organizzato che i finanzieri hanno ribattezzato il gruppo “Banda Bassotti”.

In un paio di circostanze, due “trasportatori” sono finiti nella rete dei finanzieri che li hanno intercettati – simulando un posto di controllo – nelle immediate adiacenze del polo logistico mentre si allontanavano con la refurtiva nascosta nella propria auto.

In entrambi i casi sono stati trovati e sequestrati articoli di elettronica, informatica, telefonia, fotocamere e audio hi-fi per un valore complessivo di circa 60.000,00 euro.

I successivi sviluppi investigativi hanno permesso di recuperare altri prodotti telefonici, dal valore di circa 40.000 euro.

Al termine dell’attività sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria complessivamente 17 soggetti, dei quali 2 arrestati in flagranza di reato, prevalentemente di origine straniera: 3 le denunce per associazione a delinquere finalizzata ai reati di furto aggravato, 13 quelle per furto e ricettazione in concorso e 1 denuncia per incauto acquisto.

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