La Finanza scopre sei lavoratori in nero in due ristoranti-pizzeria di Castel San Giovanni

Per altri cinque dipendenti rilevate irregolarità. I due esercizi fanno entrambi riferimento allo stesso imprenditore, di origine pakistana

Guardia di Finanza di Piacenza

La Guardia di Finanza ha scoperto sei lavoratori impiegati completamente “in nero” e cinque con irregolarità durante un duplice controllo effettuato dai militari della locale Tenenza. Il personale era impiegato in due esercizi di ristorazione, operanti nel capoluogo Valtidonese, formalmente intestati a due distinte imprese ma, di fatto, riconducibili allo stesso proprietario di nazionalità pakistana.

Nei  due esercizi commerciali sono state identificate oltre venti persone intente al lavoro, sei delle non avevano nessun tipo di rapporto contrattuale né da alcuna comunicazione preventiva al Centro dell’impiego. Per altri cinque lavoratori, assunti mediante “contratto intermittente” non era stata effettuata la comunicazione preventiva al competente ufficio, un modo per nascondere l’effettiva presenza del dipendente durante il giorno di impiego al lavoro.

 Ma le irregolarità riscontrate non si fermano qui. Uno dei dipendenti controllati nonostante fosse assunto da uno dei due ristoranti-pizzeria di fatto lavorava, da oltre un mese, presso il secondo esercizio come responsabile di sala. Un distacco non consentito dalla legge.

Per ogni lavoratore in nero i finanzieri hanno avviato la procedura per l’irrogazione della maxi-sanzione, che va da un minimo di € 1.800,00 ad un massimo di € 10.800,00, ai sensi della normativa di settore, che recentemente ha inasprito le sanzioni.

 E’ stato inoltre informato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per l’emissione del provvedimento sospensivo dell’attività imprenditoriale visto che i lavoratori irregolari erano superiori al 20% del totale degli occupati presenti sul luogo di lavoro.

 L’imprenditore ha però avviato le procedure di regolarizzazione di tutti i dipendenti precedentemente irregolari, assumendoli e versando la prima rata della sanzione comminata, così da evitare la chiusura ed ottenere la sospensione del provvedimento.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome