La Guardia di Finanza scopre un giro di evasori che ruotava attorno ad un commercialista piacentino

Un commercialista e sedici imprenditori piacentini sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per frode fiscale e false compensazioni iva per oltre quattro milioni di euro.  E’ questo  il risultato conseguito dalle Fiamme Gialle piacentine al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

Il commercialista, su disposizione dei propri clienti, e per alleggerire la propria posizione fiscale, provvedeva ad alterare la documentazioni contabile, in modo da evadere le imposte da versare all’erario attraverso false compensazioni ed inesistenti crediti iva.

Nel corso dell’indagine, condotta dai militari del nucleo polizia economico finanziaria, l’analisi della numerosa documentazione sequestrata e le testimonianze raccolte da oltre quaranta soggetti hanno confermato il modus operandi del professionista il quale, in occasione             della      presentazione delle dichiarazioni fiscali provvedeva a gonfiare i crediti iva in modo da ottenere una maggiore imposta da compensare l’anno successivo.

 Durante l’indagine è anche emerso che, tra i clienti del professionista, vi era una società edile che annotava costi fittizi, documentati da false fatture provenienti da una società poi rivelatasi evasore totale.

 Nel complesso, al termine delle attività investigative, sono stati individuati 61 soggetti economici sottoposti ad accertamenti fiscali per aver beneficiato illecitamente di false compensazioni iva. Diciassette di loro sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per Iva evasa superiore a 2 milioni di euro, crediti iva inesistenti compensati per oltre 1,5 milioni di euro e costi non deducibili superiori a 600 mila euro.

E’ stata anche richiesta all’autorità giudiziaria(che si dovrà esprimere al riguardo) l’applicazione della misura cautelare reale patrimoniale nei confronti dei soggetti indagati.

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1 commento

  1. Trattandosi di un argomento connesso, colgo l’occasione per un breve commento legal-tributario, ed in particolare per spiegare la distinzione tra fatture false oggettivamente e fatture false soggettivamente, distinzione che può essere utile avere in mente per meglio capire quando un articolo di cronaca si riferisce ad un caso e quando all’altro.
    Cosa si intende per fatture emesse a fronte di “operazioni oggettivamente inesistenti”?
    Si intende che, a parere dell’Agenzia delle Entrate, l’acquisto non è mai avvenuto od il servizio non è mai stato reso. Per converso, il prezzo che figura in fattura non è mai stato corrisposto.
    In questo caso secondo l’Agenzia delle Entrate la fattura sarebbe stata emessa per alzare i costi e, quindi, di conseguenza diminuire i redditi (su cui vengono calcolate le imposte).
    Negli ultimissimi anni (2017 e 2018) uno dei metodi più comuni utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per accertare l’emissione di fatture false (totalmente o parzialmente) è il c.d. spesometro, e dal prossimo periodo di imposta (2019), almeno per quanto riguarda le transazioni nazionali, sarà la fattura elettronica.
    Caso diverso è quello delle fatture emesse a fronte di operazioni soggettivamente inesistenti.
    Cosa sono le operazioni soggettivamente inesistenti?
    Sono operazioni che sono avvenute. Acquisti che sono effettivamente stati fatti o servizi che sono effettivamente stati prestati. Lo stesso prezzo o corrispettivo è stato effettivamente pagato. Tuttavia, le parti della transazione (ad esempio acquirente o venditore) sono diverse da quelle indicate nella fattura.
    Un esempio di questa ipotesi l’abbiamo quando il venditore da cui il cliente ha acquistato ha rilasciato al cliente una fattura a nome di un altro (magari costituito proprio per emettere le fatture ma che non pagherà le proprie tasse o addirittura non presenterà la dichiarazione).
    Quindi i due casi sono molto diversi dal punto di vista sostanziale, anche se in entrambi i casi si parla genericamente di fatture false o fatture per operazioni inesistenti.
    I miei personali migliori saluti
    Avv. Federico Pau

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