La riforma delle Popolari non viola di per sé il diritto europeo. In merito la decisione spetta al Consiglio di Stato

Lo ha detto l’avvocato generale della Corte dell'Ue, Gerard Hogan, chiamato ad esprimere il suo parere sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato.

La riforma italiana delle banche popolari, varata nel 2015 (il cosiddetto Investment , non viola di per sé il diritto dell’Unione Europea.  A dirlo è stato l’avvocato generale della Corte dell’Ue, Gerard Hogan chiamato ad esprimere il suo parere sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato. Secondo Hogan «il diritto dell’Unione non impone né osta a una normativa nazionale che prescrive la predetta soglia di attivo di 8 miliardi di euro».

Nel suo parere non vincolante (scaricabile qui) lo stesso Hogan ha poi severamente bacchettato i giudici italiani «ho constatato che alcune questioni sollevate dal Consiglio di Stato purtroppo non rispettano in modo del tutto soddisfacente i requisiti di cui all’articolo 94 del regolamento di procedura della Corte. Ciò genera rammarico, in quanto, a mio avviso, la Corte (di Giustizia Europea ndr) non può dare una risposta utile alle questioni che il Consiglio di Stato era tenuto a sottoporre per chiarire l’interpretazione del diritto dell’Unione. In effetti, a mio avviso, la Corte non è stata messa in grado di chiarire alcune delle questioni di interpretazione del diritto dell’Unione che hanno suscitato un ragionevole dubbio tale da indurre il Consiglio di Stato a chiedere una pronuncia pregiudiziale almeno per quanto riguarda alcuni aspetti delle questioni sollevate».

A questo punto si dovrà attendere la decisione finale della Corte Ue, la cui sentenza dovrebbe arrivare nel giro di quattro mesi, e quindi entro giugno.

Dopo di che la palla passerà di nuovo nel campo italiano come ha rimarcato anche il presidente di Assopopolari, il piacentino Corrado Sforza Fogliani: «l’avvocato Ue – ha detto Sforza – ha enunciato dei principi ma soprattutto ha rimesso la decisione al giudice italiano, il Consiglio di Stato, che ora spero possa decidere entro l’estate. Confidiamo – ha aggiunto – che il Consiglio di Stato che già aveva istruito la vicenda possa decidere in breve tempo e a nostro favore».

(Foto Corte di Giustizia dell’Unione Europea)

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome